La Rivista del Sindaco


Se di ruolo, vale anche la riserva per il concorso straordinario

Modelli di Gestione
di La Posta del Sindaco
12 Dicembre 2018

Stando a quanto dichiarato dal ministero dell'istruzione, in risposta a una faq presente sul sito del Miur, se un riservista è stato immesso in ruolo per effetto di una sentenza, potrà far valere la riserva anche per il concorso straordinario, indetto il 9 marzo 2018, ai fini di conseguire il ruolo di personale docente per la scuola dell'infanzia e primaria su posto comune e di sostegno a tempo indeterminato. Infatti, i docenti assunti con l'apposizione al contratto individuale di lavoro in clausola risolutiva, a causa di questa, in caso di soccombenza in giudizio, sarebbero stati subito licenziati perdendo tutti i diritto, compreso il punteggio di servizio, pur conservando il diritto mantenere la retribuzione percepita.

La necessità di un chiarimento deriva anche dalla possibilità del docente interessato ad accedere al diritto alla riserva dei posti, cosa che non può ottenere se in costanza di lavoro a tempo indeterminato. Da anni è un argomento trattato dalla giurisprudenza, che infine ha chiarito che il requisito di disoccupazione necessario ad accedere alla riserva all'atto dell'assunzione non viene perduto se l'interessato è titolare di un contratto a tempo determinato. Già nel 2012, la Corte Costituzionale aveva dichiarato con una sentenza che "Per quanto attiene alla assunzione degli idonei e, quindi, ad un momento successivo all'espletamento del concorso, per effetto dell' art. 16 (della legge 68/99 N.d.R.) la sussistenza del suddetto stato non è più richiesta al momento del conferimento dell' incarico dovendo, però, ricorrere all' atto di partecipazione al concorso. (Cfr. Corte costituzionale 251/2012)". Insomma, il requisito della disoccupazione viene richiesto solo all'atto di partecipazione del concorso, ma non richiede ai docenti (anche in caso di superamento del concorso) di non essere stati assunti in prima battuta. Eppure, ad oggi, dopo l'accesso a un concorso in cui far valere la riserva, nessun docente è stato immesso in ruolo con clausola risolutiva espressa.

Ecco perché è stato necessario l'intervento del ministro, soprattutto alla luce del fatto che il concorso è stato introdotto proprio al fine di riparare alla questione dei diplomati magistrali (entro l'anno scolastico 2001/2002) che, pur risultando vincitori dei ricorsi in sede cautelare ed essere stati assunti grazie all'inserimento nella graduatoria ad esaurimento, stanno ora perdendo le cause, dopo che una sentenza dell'Adunanza plenaria del Consiglio di stato si è espressa in merito dell'infondatezza di questi ricorsi.

Dopo anni di controversie, questa rimane una questione molto delicata e sfaccettata, proprio a causa della necessità per i riservisti, ai fini di poter accedere alla riserva dei posti, di comparire come disoccupati quando presentano la domanda di aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento. Situazione sanata in prima istanza solo per i precari, e che quindi ha necessitato di questo ulteriore chiarimento da parte del Ministero dell'Istruzione.


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