CASTEL DEL GIUDICE, IL COMUNE PLURIPREMIATO

Come rinasce il piccolo borgo senza abitanti (di Goffredo Buccini su “Buone Notizie del Corriere della Sera” del 19 settembre 2017)
Una prima bella notizia per Castel del Giudice – piccolo borgo di 340 anime in Provincia di Isernia, in declino demografico come tanti altri paesi dell’Appennino (aveva circa 1.500 abitanti negli anni Sessanta) – è quella che riguarda la nascita prevista per il prossimo autunno di tre nuovi abitanti, due da mamme italiane e uno da mamma ghanese. Da queste parti ogni nascita è una festa, perché ogni vagito di bambino scaccia il silenzio che può diventare oblio e svuotare luoghi e persone. Secondo Lino Gentile, sindaco fin dal 1999 (ma con un mandato di interruzione): «L’Appennino è stato devastato dal terremoto, ma si può morire anche di terremoto silenzioso. Noi stavamo morendo così, ma abbiamo scelto di vivere». Sono tante le iniziative in cui questo sindaco – premio Vassallo nel 2014 – si è lanciato fin dal suo insediamento per cercare di scongiurare un destino apparentemente inesorabile. La prima è stata quella che ha previsto la trasformazione di una ex scuola, ormai chiusa per mancanza di alunni, in una Rsa, residenza sanitaria assistenziale per anziani e disabili. Il sindaco dichiara di avere in particolare antipatia l’atteggiamento di chi rimane in “attesa salvifica”: «Questo aspettare che qualcuno ti tiri fuori dai guai… Basta. Abbiamo pensato di trasformare le debolezze in punti di forza». Per fortuna ha sempre avuto al suo fianco una parte dei suoi non numerosi concittadini pronti a seguirlo nelle diverse “imprese”. Fondamentale anche la presenza di un mecenate, Ermanno D’Andrea, che dal Nord Italia è ritornato nella sua terra di origine per impiantare una succursale dell’azienda meccanica creata dal padre e che ha deciso di investire gli utili in progetti di sviluppo del territorio. Un imprenditore “olivettiano” che ha seguito (e finanziato) il sindaco anche nelle altre iniziative che ha intrapreso e che, nel 2016, hanno contribuito a far vincere al Comune il riconoscimento “Cresco Award-Città Sostenibili” della Fondazione Sodalitas. La Rsa San Nicola è diventata nel frattempo leader nel Molise, ha creato 25 nuovi posti di lavoro destinati a crescere nei prossimi anni. L’iniziativa successiva è stata quella di impiantare un meleto biologico di 40 ettari che poi è staro selezionato anche da una famosa società tedesca produttrice di succhi di frutta. In questo caso Gentile è riuscito a coinvolgere 75 concittadini, oltre al mecenate finanziatore. Ci sono stati casi di persone giunte anche dal Nord Italia per lavorare nel meleto: “meglio essere occupato a Castel del Giudice che disoccupato a Torino. I nuovi abitanti si cercano col lavoro», commenta il sindaco. Altra impresa degna di nota è stata la creazione di uno splendido albergo diffuso a partire da vecchie stalle abbandonate con il coinvolgimento di 50 concittadini (proprietari delle stalle in disuso), il Comune (cui vanno il 20% degli utili) e il solito finanziamento di Ermanno D’Andrea.L’ultimo progetto è Artemisia, una cooperativa di comunità che darà lavoro a 5 ragazzi del paese e a un gruppo di migranti. Infatti a Castel del Giudice funziona bene anche il sistema Sprar, e la comunità di migranti proveniente da Nigeria e Ghana è ben inserita (e contribuisce al ripopolamento demografico).«i piccoli Comuni o diventano laboratorio di buon governo oppure non hanno ragione di esistere», così sintetizza il proprio credo amministrativo il sindaco Lino Gentile.