Trascrizione decreto di concessione della cittadinanza italiana

Risposta del Dott. Roberto Gimigliano

Servizi Comunali Cittadinanza
di Gimigliano Roberto
30 Novembre 2022

Si chiede se il decreto di concessione della cittadinanza italiana, emesso dal Presidente della Repubblica/Prefetto, possa essere trascritto per riassunto o debba essere necessariamente trascritto per intero e quale sia la disposizione normativa che disciplina tale modalità di trascrizione.

 

Risposta

Occorre procedere alla trascrizione nel registro di cittadinanza del decreto concessorio (art. 24, comma 1, lettera a) del D.P.R. 396/2000), dando atto, nel corpo della trascrizione, dell'avvenuto giuramento (art. 25 del D.P.R. 396 /2000).

 

Art. 24 (Atti trascrivibili)

 

Negli archivi di cui all'articolo 10 si trascrivono:

 

a) i decreti di concessione della cittadinanza italiana e quelli che ne dispongano la perdita;

 

b)  le comunicazioni del sindaco, del Ministero dell'interno e dell'autorità diplomatica o consolare sull'esito degli accertamenti e le attestazioni del sindaco e dell'autorità diplomatica o consolare relative all'acquisto, alla perdita o al riacquisto della cittadinanza italiana;

 

c) i decreti di inibizione al riacquisto della cittadinanza;

 

d) i provvedimenti di riconoscimento delle opzioni per la cittadinanza italiana di cui all'articolo 19 della legge 5 febbraio 1992, n. 91;

 

Il giuramento di cittadinanza e l'altro della trascrizione del decreto, è necessaria in quanto gli atti sono strettamente collegati.

 

Il verbale di giuramento con formula n. 81 accoglie la dichiarazione con la quale il cittadino esprime la propria volontà di divenire italiano, mentre il secondo atto, che viene redatto con formula 192 e con numero successivo, contiene tutti i riferimenti al decreto emesso dal Prefetto o dal Presidente della Repubblica o dal Ministro dell'Interno e genera il movimento anagrafico di acquisto di cittadinanza.

 

L'annotazione di acquisto di cittadinanza da apporre su atto di nascita con formula 140 conterrà il numero di atto riferito alla trascrizione del decreto. Non è possibile raggruppare in un unico atto il verbale di giuramento e la trascrizione del decreto (come avveniva in passato), tanto che lo stesso formulario (D.M. 5 aprile 2002) prevede specifiche formule per le due situazioni.

Ad ogni modo il riconoscimento della cittadinanza italiana, in via amministrativa, è da ritenersi concluso, con i suoi effetti dichiarativi e giuridici, esclusivamente con la trascrizione integrale.

9 novembre 2022          Dott. Gimigliano

 

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