Trattamento fiscale e contributivo arretrati da sentenza

Di norma gli arretrati di sentenza vanno assoggettate sia a contribuzione pensionistica sia a prelievo fiscale. Più in particolare, l’articolo 19 della Legge 4 aprile 1952 n. 218 trova applicazione nei confronti del personale dipendente iscritto all’Assicurazione generale obbligatoria. In tale assicurazione, non rientrano i dipendenti iscritti agli ex Istituti di previdenza (tra cui si annovera la Cpdel). Pertanto, il prelievo contributivo sarà dovuto nei confronti del personale iscritto Cpdel mentre rimane escluso, in forza del citato articolo 19, nei confronti del personale iscritto al Fondo Pensione Lavoratori Dipendenti.

In merito al prelievo fiscale, l’ente è tenuto ad effettuare il prelievo con aliquota a tassazione separata. Pur nella ipotesi in cui il datore di lavoro non effettuasse la ritenuta fiscale, le somme corrisposte dovrebbero trovare allocazione nella Certificazione Unica con conseguente liquidazione delle imposte dovute (maggiorate di sanzioni e interessi) da parte dell’Agenzia delle entrate nei confronti del percipiente.

Si ricorda, infine, la vigenza dell’articolo 1, comma 132, Legge 311/2004 che stabilisce il divieto di estensione dei giudicati in materia di pubblico impiego. Tale disciplina si ritiene che trovi applicazione in forza dell’articolo 5 della LR 69/2011 che rinvia alla Parte I – Titolo IV – del Decreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267, in materia di gestione del personale.

17 novembre 2020         Fabio Venanzi