Approfondimento di Luigi Oliveri

Niente proroga per direttori generali, dirigenti a contratto e personale in staff a sindaci e giunte

Servizi Comunali Dotazione organica
di Oliveri Luigi
20 Marzo 2019

Approfondimento di Luigi Oliveri                                                                                        

Niente proroga per direttori generali, dirigenti a contratto e personale in staff a sindaci e giunte

Luigi Oliveri

 

Niente proroga della durata dell’incarico per direttori generali, dirigenti a contratto e personale in staff a sindaci e giunte, che scadono per effetto automatico del Tuel allo scadere del mandato del sindaco e del presidente della provincia.

Anche nel 2019 vi è una tornata di elezioni amministrative molto ampia e come sempre si ripropone il tema della possibilità di estendere la durata degli incarichi regolati dagli articoli 90, 108 e 110 del d.lgs 267/2000 oltre la fine del mandato politico.

Molte amministrazioni, infatti, in particolare per quanto concerne i dirigenti a contratto assunti ai sensi dell’articolo 110, sono propense a concedere proroghe per evitare vuoti di organico.

Si tratta, tuttavia, di provvedimenti fortemente viziati, perché contrari al dettato normativo, comportanti rischi rilevanti: da essi, infatti, derivano spese di personale con ogni evidenza illecite e fonte di danno erariale.

L’impossibilità della proroga è conseguenza molto chiara delle norme. L’articolo 90, comma 1, del Tuel consente di assumere appositamente per gli uffici di staff degli organi di governo personale con contratto a tempo determinato. Anche se la norma non lo dispone esplicitamente, ovviamente la scadenza del contratto coincide col mandato del sindaco: è assolutamente evidente che se il dipendente è assunto nello staff di un’amministrazione, la scadenza della medesima implica la scadenza del contratto. Considerando che il tasso di fiduciarietà degli incarichi in staff è particolarmente elevato, non è possibile immaginare alcun prosieguo del contratto di lavoro: l’amministrazione subentrante, infatti, si vedrebbe vincolata alla presenza di personale non da essa scelto. Per queste stesse ragioni si è sempre esclusa (e il d.lgs 75/2017 lo ha confermato) la possibilità di stabilizzare i dipendenti assunti ai sensi dell’articolo 90.

Ancora più trancianti sono le disposizioni contenute nell’articolo 108, comma 2, e 110, comma 3, del d.lgs 267/2000, il primo dedicato al direttore generale, l’altro ai dirigenti a contratto. Entrambi affermano espressamente che gli incarichi non possono eccedere la durata del mandato elettivo degli organi di governo.

Nel caso del direttore generale, è evidente il legame politico diretto con gli organi di governo; per altro, si tratta di una figura che la legge considera solo eventuale, dal momento che le funzioni del direttore rientrano nelle competenze del segretario comunale, anche se non incaricato come direttore. Dunque, alla scadenza del mandato la scadenza del direttore generale non pone nemmeno problemi di carattere operativo e gestionale, tali da giustificare una proroga – del resto illegittima – dell’incarico.

Per quanto riguarda i dirigenti a contratto, dovrebbero essere assunti dall’esterno allo scopo di incrementare il livello di professionalità esistente nell’ente, con specifica connessione con i programmi di governo. Scaduto, dunque, il mandato, non ha alcuna giustificazione la prosecuzione dell’incarico.

In questo caso potrebbero manifestarsi problemi gestionali, che andrebbero però risolti con il piano esecutivo di gestione, all’inizio dell’anno “elettorale”, attraverso misure organizzative che riallochino risorse ed obiettivi, non più sottoponibili alla cura dei dirigenti destinati a scadere.

Nemmeno l’applicazione dell’istituto della prorogatio (per altro, attivabile solo per espressa previsione di legge, che in questo caso non esiste) appare possibile, posto che essa è riferita con evidenza ad organi amministrativi dotati di poteri di programmazione politico-amministrativa e non a titolari di uffici amministrativi con compiti di gestione.

7 marzo 2019

 

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