Per lo svolgimento dell'attività non autorizzata, non viene commesso peculato

Corte di Cassazione Penale – Sentenza 1 marzo 2019, n. 9136

Servizi Comunali Responsabilità amministrativa
di Redazione: Galli Gianluca
06 Marzo 2019

MASSIMA

La Corte di Cassazione Penale, con la sentenza n. 9136 del 1 marzo 2019, ha affermato che i crediti maturati, da un professionista, a titolo corrispettivo, di una consulenza, costituiscono la remunerazione per lo svolgimento di quella attività. Infatti in professionista non ha agito in veste di pubblico ufficiale o di incaricato di pubblico servizio bensì di privato prestatore d’opera professionale, con la  conseguenza di non avere mai avuto precedente disponibilità dei beni acquistati mediante la spendita dei buoni d’ordinazione ed inoltre tali buoni erano suscettibili di investirlo di poteri di rappresentanza dell’ente che li aveva emessi. In termini generali, la Corte, ha osservato che il denaro o i beni di cui il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio abbiano il possesso così da poterne disporre in senso materiale e/o giuridico a fini di successiva appropriazione, restano sempre parte del patrimonio della pubblica amministrazione, dell’ente pubblico 

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