Processi di valutazione di impatto sociale delle politiche pubbliche di integrazione sociale dei migranti
IFEL - Webinar/e-Learning 3 novembre 2022
Risposta al quesito del Dott. Agostino Pasquini
QuesitiUna cittadina italiana che si vuole sposare con un cittadino indiano con rito civile nel nostro comune, mi ha presentato, per lo sposo, un "certificate of Marriageability". Non è ancora tradotto (quindi le ho anticipato che comunque ci sarà bisogno della traduzione in forma ufficiale), ma essendo scritto in inglese riesco già a capire quello che c'è scritto, e tra le altre cose, c'è scritto che "is certificated that Tizio Caio is eligible for marriage under Chapter... etc. etc. etc.. of the Marriage act 1954", dunque credo che, dal punto di vista del contenuto ci siamo, perché contiene l'indicazione che viste le leggi indiane, si può sposare (non dicono proprio "nulla osta al matrimonio" ma qualcosa di molto simile, no? E' comunque un bel passo avanti rispetto a quando l'India si limitava ad attestare che avevano giurato qualcosa (AFFIDAVIT)) Rimane da vedere se questo certificato è emesso dalla competente autorità estera, altro requisito che l'art. 116 pone. Ho scritto al Consolato Indiano a Milano per chiedere conferma di ciò, e mi hanno risposto "Salve, Alla base di quello certificato con apostile del Governo Indiano, possiamo lasciare un certificato simile al nulla osta, se la persona vieni al Consolato con appuntamento sul nostro sito " Cosa ne devo dedurre? Che il certificato così com'è non è rilasciato dall'autorità competente e quindi non è possibile usarlo direttamente? Agli sposi hanno pare abbiano dato un’indicazione diversa, in India. Mi insospettisce anche quel riferimento al fatto che il consolato può rilasciare un certificato "simile" al nulla osta. Che fare?
Quattro premesse:
22. Traduzione del contenuto di documenti.
1. Fermo restando quanto stabilito da convenzioni internazionali, i documenti scritti in lingua straniera devono essere accompagnati da una traduzione in lingua italiana che deve essere certificata conforme al testo straniero dall'autorità diplomatica o consolare ovvero da un traduttore ufficiale o da un interprete che attesti con giuramento davanti all'ufficiale dello stato civile la conformità al testo straniero.
116. Matrimonio dello straniero nella Repubblica
Lo straniero che vuole contrarre matrimonio nella Repubblica deve presentare all'ufficiale dello stato civile una dichiarazione dell'autorità competente del proprio paese, dalla quale risulti che giusta le leggi a cui è sottoposto nulla osta al matrimonio nonché un documento attestante la regolarità del soggiorno nel territorio italiano.
Anche lo straniero è tuttavia soggetto alle disposizioni contenute negli articoli 85, 86, 87, numeri 1, 2 e 4, 88 e 89.
Lo straniero che ha domicilio o residenza nella Repubblica deve inoltre far fare la pubblicazione secondo le disposizioni di questo codice
Ciò premesso dall’esame dei documenti e secondo l’esperienza di diversi comuni italiani quando il documento in questione sarà formalmente corretto e quindi, oltre che munito di apostille, debitamente tradotto, lei potrà procedere alla pubblicazione.
Sembra infatti, ma questo dovrà essere chiaramente presente nel testo tradotto, che non ci sono impedimenti al matrimonio (la signora è “elegible for mariage”, cioè “idonea al amtrimonio”), o che in base alla legge indiana il soggetto può sposarsi o che il soggetto ha la capacità matrimoniale; solo in questi casi lo si può accettare quale nulla osta al matrimonio di cui all'art. 116.
Se invece il contenuto del documento riguarda solamente la nascita del soggetto o il suo stato libero non lo possiamo ritenere quale nulla osta ed allora il soggetto dovrà presentarsi al suo consolato il quale però difficilmente glielo rilascerà, perché l'India rilascia solo dichiarazioni del tipo ultimo trasmesso.
In quel caso si dovrà opporre un rifiuto e l’indiana dovrà chiedere l’omissione delle pubblicazioni al competente tribunale …
Dr. Agostino Pasquini 02/11/2018
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