Approfondimento di Santo Fabiano
La performance organizzativa nel CCNL
Santo Fabiano
La nuova stagione contrattuale presenta diversi aspetti innovativi che impattano notevolmente nell’impianto organizzativo degli enti locali. Non si tratta soltanto di questioni di carattere retributivo, quanto invece, di scelte di carattere organizzativo e gestionale che, inevitabilmente determinano, sia l’efficacia dell’azione amministrativa, sia le stesse “politiche retributive”. Faccio riferimento, a ciò che l’articolo 68, al comma 2, lettera b), definisce “performance organizzativa”. L’espressione non è nuova. E per la prima volta è stata utilizzata, nel nostro ordinamento, nel decreto legislativo 150 del 2009 che la ripete ben 15 volte, con un significato, peraltro, enfatizzato dopo le modifiche apportate al testo nel 2017. Il nuovo CCNL, dunque richiama dei termini che hanno una loro specifica, ma non per questo chiara, collocazione all’interno della norma che disciplina il sistema di valutazione. Ciò che è necessario, dunque, è conseguire una “visione di sistema” e riuscire ad attribuire un corretto significato non soltanto alle espressioni “performance organizzativa” e “performance individuale”, ma anche a “obiettivi generali” e “obiettivi specifici”. Che relazione c’è tra la performance e gli obiettivi? La questione non è di poco conto, soprattutto se si ha intenzione (come sarebbe corretto e opportuno) di adottare un modello di programmazione unitario e integrato che comprenda tutte le fasi, dal DUP alla valutazione individuale. A tal fine può essere utile il richiamo all’art. 3 del decreto 150/2009 che al comma 4 afferma “le amministrazioni pubbliche adottano metodi e strumenti idonei a misurare, valutare e premiare la performance individuale e quella organizzativa, secondo criteri strettamente connessi al soddisfacimento dell'interesse del destinatario dei servizi e degli interventi”, nonché l’articolo 7 che, al comma 1, lettera c), afferma, tra l’altro, che la valutazione della performance è svolta “dai cittadini o dagli altri utenti finali in rapporto alla qualità dei servizi resi dall'amministrazione, partecipando alla valutazione della performance organizzativa dell'amministrazione, secondo quanto stabilito dagli articoli 8 e 19-bis.”. Dove l’art. 8 richiama gli “ambiti di misurazione” e l’art. 19-bis (sulla cui applicabilità negli enti locali si discute) fa esplicito riferimento alla “partecipazione dei cittadini e degli altri utenti” nel processo valutativo. La stagione contrattuale è quindi l’occasione per razionalizzare il sistema di valutazione, troppo spesso inteso come “giudizio” sul comportamento individuale di dipendenti o dirigenti. E’ necessario, invece, che ogni ente definisca un “cruscotto” di indicatori o aspettative di risultato, da cui discenda, per tutti i dipendenti, il riconoscimento di una parte della premialità: quella collegata alla performance organizzativa.
2 settembre 2018