Personale divenuto “invalido con riduzione permanente della capacità lavorativa”

In base all’art. 2 dell’accordo intervenuto in sede di Conferenza Unificata, ai sensi dell’articolo 9, comma 2, lettera c) del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, tra il Governo, le Regioni e le Province autonome, e gli Enti locali, concernente “Problematiche interpretative in materia della legge 12 marzo 1999, n. 68 recante <<Norme per il diritto al lavoro dei disabili>>” (Repertorio atti n. 184/CU del 21 dicembre 2017), si è chiarito che anche alle pubbliche amministrazioni si applica il comma 4 dell’art. 4 della legge 68/1999. Quest’ultima norma stabilisce che per rientrare nella quota di riserva di cui all’art. 3 i lavoratori che divengono inabili allo svolgimento delle proprie mansioni successivamente all’assunzione devono avere una riduzione della capacità lavorativa uguale o maggiore al 60% e non devono essere divenuti inabili “a causa dell'inadempimento da parte del datore di lavoro, accertato in sede giurisdizionale, delle norme in materia di sicurezza ed igiene del lavoro”

Conseguentemente la risposta al quesito è positiva, atteso che il citato accordo ha superato i diversi orientamenti ministeriali sul punto, se la riduzione permanente della capacità lavorativa non è stata provocata da inadempimento da parte del datore di lavoro, accertato in sede giurisdizionale, delle norme in materia di sicurezza ed igiene del lavoro.

Dott. Angelo Maria Savazzi 24/08/2018