Proventi da alienazioni immobiliari

La deliberazione della Sezione Marche della Corte dei Conti n. 32/2018 citata nel quesito definisce come segue la quota del 10% dei proventi derivanti da alienazioni patrimoniali:

“” Si tratta, infatti, di entrate soggette a vincoli di destinazione derivanti in modo specifico dalla normativa più volte richiamata che prevede dette finalità come prioritarie, senza alcuna possibilità da parte dell’ente di disporre di tali somme in maniera difforme a quanto prescritto.””.

Le “Linee di indirizzo in tema di gestione di cassa delle entrate vincolate e destinate” approvate dalla Corte dei Conti - Sezione delle Autonomie - con deliberazione n. 31/2015 espressamente dispongono che i limiti di utilizzo, in termini di cassa, previsti dall’art. 195 del TUEL operano nei confronti delle tipologie di entrate - e solo di quelle - previste dall’art. 180, comma 3, lettera d), del medesimo TUEL, e cioè di quelle entrate per le quali sussistono vincoli di destinazione derivanti da legge, da trasferimenti o da prestiti.

Sulla base delle riportate considerazioni la quota del 10% delle entrate di cui trattasi è quindi da qualificare come “entrata vincolata per legge” e conseguentemente il corrispondente introito dovrà essere effettuato sulla cassa vincolata, mentre affluirá nella cassa libera la restante quota del 90% (nei cui confronti è configurabile un generico vinco,o di destinazione a spese in conto capitale).

Dr. Ennio Braccioni 13/08/2018