Accredito stipendio su c/c del tutore legale del dipendente

Un dipendente può far richiesta di accredito indicando un codice IBAN per il trasferimento delle somme maturate. Non spetta all'Ente verificare che questo codice corrisponda ad un conto suo proprio, cointestato o intestato a terzi.

Questa conclusione vale sia che il dipendente sia disabile o meno, sia che abbia capacità di agire o meno; ovviamente, qualora il dipendente abbia un tutore legale la richiesta arriverà da quest'ultimo.

In questi casi, comunque, è opportuno che il datore di lavoro faccia inserire una formula del tipo "Il sottoscritto autorizza l'Ente a versare i propri emolumenti sul conto xxxxxxxxxxxxxxxx esonerandolo da ogni responsabilità conseguente" o una frase analoga.

Sul punto del delegato all’accredito, occorre aggiungere che il conto corrente di corrispondenza, di norma, prevede che la banca esegua la riscossione di pagamenti per conto delle persone che hanno firmato il contratto; in altri termini, chi non sia titolare del conto (anche ammesso che abbia una delega) non ha titolo a far confluire somme di sua spettanza su un conte corrente che non è intestato a lui; il problema può essere, però, eventualmente "aggirato" inserendo nel contratto di conto corrente una procura a favore della persona a cui arrivi lo stipendio. Infine, trattandosi di tesoreria occorre verificare se il contratto del servizio prevede espressamente l'accreditamento sul conto del beneficiario. In tal caso il tesoriere è tenuto ad attenersi al contratto. Sono criticità che, però, vanno espresse e rappresentate, formalmente ed eventualmente, dagli istituti bancari interessati.

16 luglio 2018          F.to dott. Pietro CUCUMILE