DOMANDA:
Nel 2016 è stata fatta una variazione all’FPV 2015 a cui poi non è seguita nella competenza 2016 la variazione con la re-iscrizione a competenza come utilizzo quota da avanzo di amministrazione a destinazione vincolata di euro 19.807,57 derivanti da un mutuo ccddpp destinato ad opere pubbliche per il quale era già stata affidata la progettazione perché l’ente comunque non aveva capacità di spesa in relazione al patto di stabilità vigente nel 2015/2016.
Oggi dovendo indire la gara per avviare i lavori è emerso che manca l’importo a residui e quindi la copertura per l’impegno già assunto e per quello da assumere.
Abbiamo urgenza di sapere come sanare la situazione e come operare qual’ è la via più breve e più semplice.
Premesso che al bilancio attualmente è applicata una quota di avanzo derivante da mutui non utilizzati destinata alle opere A e B , per un totale di 262mil euro e mentre c’è certezza per l’opera “A “ 97.300,00 per l’opera B ad oggi non è stato ancora fatto niente e probabilmente andrà nuovamente in economia come avanzo non utilizzato e dovrà essere nuovamente previsto nel 2018.
Vorrei sapere come posso procedere cioè se devo obbligatoriamente fare una variazione di bilancio di consiglio ed applicare un’altra quota dell’avanzo per 19.807,57 da destinare finanziamento della spesa C (dimenticata ) o posso semplicemente e più facilmente “stornare” dalla spesa prevista per opera B (che non sarà sicuramente realizzata per intero nel 2017 al massimo sarà affidata la progettazione) una somma parziale di euro 19.807,57 per finanziare il capitolo dell’opera “ C “ con semplice storno di fondi con Determinazione di competenza del responsabile del servizio finanziario oppure sempre se lo storno è fattibile procedere con delibera di Giunta o di Consiglio lasciando invariata l’entrata che in ogni caso deriva appunto da avanzo determinato da mutui CCDDPP non utilizzati negli anni di concessione?
Risposta
Le variazioni mediante “storni” ipotizzate nel quesito non appaiono consentite, in quanto risulterebbero in contrasto con lo specifico vincolo proprio di ciascun mutuo, che deve essere obbligatoriamente utilizzato per la finalità per la quale il mutuo è stato a suo tempo acceso.
La strada percorribile è pertanto unicamente quella di disporre una variazione al bilancio di previsione che preveda la utilizzazione di una ulteriore quota di avanzo vincolato (per € 19.807,57) da destinare al finanziamento della corrispondente opera pubblica, alla quale si riferiva il mutuo che, in quanto finora non impegnato, è a suo tempo confluito nell’avanzo vincolato.
Risposta di Andrea Dallatomasina
Risposta del Dott. Ennio Braccioni
Risposta del Dott. Ennio Braccioni
Ricevi via email i nuovi contenuti pubblicati nel portale
In collaborazione con: