Retribuzione segretario di prima nomina in convenzione fascia, Enti superiori a 3.000 ma inferiori a 5.000 abitanti
Risposta del Dott. Massimo Monteverdi
Risposta al quesito del Dott. Daniele Lanza
QuesitiNel corso del 2017 venne stata stipulata convenzione con altro ente per l’utilizzazione parziale e temporanea di unità di personale ai sensi dell’art. 14 CCNL 22.01.2004. La convenzione prevedeva durata sino al 31.12.2017, con proroga tacita di anno in anno salvo disdetta da comunicarsi un mese prima della scadenza. L’unità di personale è assunta originariamente presso questo ente con contratto part-time 18 ore. Il responsabile del procedimento ufficio personale:
- a seguito dell’approvazione e firma della convenzione, procedeva a predisporre gli atti di aumento delle ore della dipendente a n. 36 settimanali (tempo pieno) e ad approvare il nuovo contratto individuale di lavoro, il tutto avente durata sino al 31.12.2017.
- a seguito della mancata disdetta della convenzione, si dimenticava però di assumere gli atti dovuti per l’anno 2018 (determina aumento ore e nuovo contratto di lavoro a tempo pieno dal 01.01.2018), continuando però ad erogare lo stipendio a tempo pieno alla dipendente (che nel frattempo ha continuato la sua attività lavorativa presso l’altro ente). Il responsabile del servizio, appurata la mancanza di cui sopra, faceva sospendere immediatamente il lavoro della dipendente presso l’altro ente, nelle more dell’approvazione del contratto a tempo pieno (questo per il futuro). Per i pagamenti effettuati per il periodo 01.01.2018-30.04.2018: Visto che: - il principio contabile 5.2 della contabilità finanziaria prevede che: “l’imputazione dell’impegno avviene: a) per la spesa di personale:
- nell’esercizio di riferimento, automaticamente all’inizio dell’esercizio, per l’intero importo risultante dai trattamenti fissi e continuativi, comunque denominati, in quanto caratterizzati da una dinamica salariale predefinita dalla legge e/o dalla contrattazione collettiva nazionale, anche se trattasi di personale comandato, avvalso o comunque utilizzato da altra amministrazione pubblica, ancorché direttamente pagato da quest’ultima. In questi casi sarà rilevato in entrata il relativo rimborso nelle entrate di bilancio;”
- la dipendente non è però assunta originariamente a 36 ore e che quindi presupposto per l’erogazione dello stipendio a tempo pieno era la sottoscrizione di un nuovo contratto di lavoro. Come può il Comune regolarizzare tale posizione? Come si configura tale ipotesi? Si tratta di un debito fuori bilancio? Quali sono le responsabilità sottese a tale comportamento?
Non avendo coscienza del contratto privatistico sotteso tra l’amministrazione e il lavoratore nulla si può esporre.
Diverso è l’argomentazione dell’esistenza del debito fuori bilancio.
Il debito fuori bilancio “riconoscibile” è definito dall’articolo 194 comma prima del TUEL, ove la spesa non risulta assimilabile ad uno dei casi tipizzati essa non è riconoscibile quale debito dell’amministrazione e data la natura della spesa non permette neanche l’attivazione dell’azione di responsabilità sancita dall’articolo 191 c 5 del TUEL.
Normativamente non esiste una situazione chiara ed immediata.
Le eventuali responsabilità dovranno essere valutate in sede giurisdizionale.
In conclusione ove si segua la strada della ripetizione del percepito il lavoratore ha titolo di appellarsi al giudice del lavoro, se ciò non si attua l’ente, che però ne ha avuto un beneficio in ambito lavorativo e di rimborso da convenzione, potrà essere chiamato al danno causato dall’incauto pagamento.
Dott. Daniele Lanza 31/05/2018
Risposta del Dott. Massimo Monteverdi
Albo nazionale dei Segretari Comunali e Provinciali – 5 giugno 2025
ARAN – Orientamento applicativo Funzioni Locali pubblicato in data 4 giugno 2025 – Id: 34448
ARAN – Orientamento applicativo Funzioni Locali pubblicato in data 4 giugno 2025 – Id: 34441
Consiglio di Stato – Sezione III – Sentenza 27 maggio 2025, n. 4578
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