Storno e riemissione fattura elettronica intestata alla biblioteca comunale anziché al comune sede legale
Risposta del Dott. Fabio Bertuccioli
Istituto poligrafico e zecca dello Stato – Comunicato 22 maggio 2018
Servizi Comunali Carta identitàComunicato su CIE – Rappresentazione grafica In relazione agli articoli sulle 350.000 CIE pubblicati su Il Messaggero il 20 ed il 21 maggio 2018, si forniscono di seguito dei chiarimenti sulla tipologia di difetto riscontrato. Le CIE realmente coinvolte sono quelle valide per l’espatrio, circa 299.000, per le quali potrebbero essere effettuati dei controlli presso le frontiere. I controlli automatici, lì dove previsti, effettuano una verifica sui dati obbligatori della CIE: dati personali, dati biometrici (foto ed impronte) e firma digitale del Ministero dell’Interno sui dati. Per queste CIE, la data di emissione, stampata correttamente sul fronte del documento nella posizione indicata nella figura sottostante, è memorizzata in modo non corretto tra i dati secondari del microprocessore.
L’errata memorizzazione di questo dato non inficia la validità del documento come strumento di identificazione fisica e digitale né tantomeno la possibilità di utilizzarla per attraversare le frontiere. Sono state in ogni caso intraprese tutte le azioni per comunicare al livello nazionale ed internazionale i seriali delle CIE con questo disallineamento, come normalmente previsto per queste situazioni, al fine di permettere una corretta identificazione nel caso in cui vengano effettuati controlli più approfonditi sui documenti in questione. D: Che cosa è successo? In che consiste l’anomalia? R: Nel periodo ottobre 2017 – febbraio 2018 sono state emesse alcune CIE con dati non corretti in una parte secondaria del microprocessore. Gli stessi dati sono comunque stampati in modo corretto sul fronte del documento. Queste carte mantengono pertanto inalterata la loro caratteristica di strumento sicuro di identificazione fisica e digitale, come tutte le altre CIE, dal momento che assicurano la verifica di autenticità dei dati obbligatori normalmente acceduti durante i controlli. Al fine di rendere trascurabili i rischi di disagio per i cittadini, sono state avviate tutte le procedure previste a livello nazionale ed internazionale per la corretta gestione di questi documenti in caso di attraversamento di frontiere (nel caso di CIE valide per l’espatrio). I cittadini in possesso di queste CIE potranno quindi continuare ad utilizzarle senza problemi. In considerazione delle azioni messe in atto, in linea generale non è necessario sostituire il documento; qualora il cittadino farà comunque richiesta di sostituzione, sarà possibile procedere senza oneri per il cittadino. D: Rischi per i cittadini in procinto di viaggio? R: Le CIE che presentano questa anomalia mantengono inalterata la loro funzionalità di strumenti di identificazione fisica e digitale per il cittadino, dal momento che assicurano la verifica di autenticità dei dati obbligatori normalmente esaminati durante i controlli. Al fine di rendere trascurabili i rischi di disagio per i cittadini, sono state avviate tutte le procedure previste a livello nazionale ed internazionale per la corretta gestione di questi documenti. LE CIE valide per l’espatrio potranno quindi essere usate per viaggiare fuori dall’Italia nei paesi dove è possibile utilizzarle. D: Verrà inviata una comunicazione a tutti i cittadini interessati? R: Sarà inviata comunicazione agli interessati per informare che il loro documento, pur presentando un’anomalia in una struttura dati secondaria del microprocessore, è da considerarsi valido in quanto non risulta pregiudicata la possibilità di verificare l’identità del titolare. I dati memorizzati in modo non corretto nel microprocessore del documento sono correttamente stampati sul fronte del documento. D: Quanti Comuni sono stati attivati fino ad oggi? R: Al 20 maggio 2018 risultano installate 7.395 postazioni di lavoro per l’emissione della CIE presso 5.175 Comuni la cui popolazione è pari all’88,5% dell’intera popolazione italiana. Si prevede di completare il piano di dispiegamento entro il 2018, pertanto tutti i Comuni italiani avranno a breve la possibilità di emettere la CIE. Il numero di CIE emesse ha superato i 3 milioni di documenti. D: Quante postazioni di lavoro sono state già installate? Quante ne saranno installate al termine del dispiegamento presso tutti i Comuni? R: Al 20 maggio 2018 risultano installate presso 5.175 Comuni 7.395 postazioni di lavoro. Il numero complessivo di postazioni di lavoro che saranno installate al completamento del piano di dispiegamento è pari a circa 12.000. Il dimensionamento iniziale del numero di postazioni di lavoro per ciascun Comune è stato effettuato sulla base della popolazione residente, dell’estensione territoriale comunale e sulle esigenze di ciascun Comune. Nel corso del dispiegamento il Ministero dell’Interno ha proceduto ad autorizzare l’incremento di numero di postazioni di lavoro per i Comuni che ne hanno fatto richiesta. Ad esempio, nel periodo aprile-maggio 2018 sono state fornite al Comune di Roma ulteriori 25 postazioni rispetto alle 100 già disponibili ed ulteriori 20 saranno rese disponibili a breve.
Risposta del Dott. Fabio Bertuccioli
Albo nazionale dei Segretari Comunali e Provinciali – 5 giugno 2025
Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie – 5 maggio 2025 (Decreto20 marzo 2025)
Ministero dell’Interno - Comunicato n. 3 del 28 aprile 2025
Risposta del Dott. Ennio Braccioni
Ricevi via email i nuovi contenuti pubblicati nel portale
In collaborazione con: