Risposta al quesito del Dott. Roberto Gimigliano
QuesitiSono in fase di ristrutturazione n. 2 abitazioni singole, una in fianco all'altra che si trovano all'inizio di un'area di circolazione. In precedenza le due abitazioni avevano ciascuna n. 2 numeri civici (1 pedonale ed 1 carraio) Esempio abitazione A: n. 2 (P) n. 4 (C) - abitazione B: n. 6 (C) n. 8 (P), l' abitazione successiva ha l'accesso al n. 10. A seguito della ristrutturazione ognuna delle abitazione ha previsto un unico accesso che corrisponde al vecchio carraio ( che da accesso ad un cortile interno dove si trovano il box e l'abitazione). E' corretto mantenere i numeri civici "vecchi" dei carrai, considerandoli nuovi pedonali e sopprimere i numeri corrispondenti ai "vecchi" pedonali(Abitazione A: n. 4 (P) - Abitazione B: n. 6 (P) ? In questo modo la numerazione salta dei numeri (i numeri 2 e 8 scompaiono). Oppure sarebbe più corretto rinumerare gli accessi, attribuendo i numeri civici pedonali nella corretta successione (abitazione B: n. 8 (P) - abitazione A: n. 6 (P))? Anche in questo modo alcuni numeri scompaiono (n. 4 e n. 2 ).
Dato atto che la classificazione ecografica va fatta anche rispetto ad abitazioni anomale (grotte, roulotte, baracche ecc.), il regolamento anagrafico obbliga i proprietari, appena finito di costruire un immobile, comunque prima di occuparlo, di richiedere la numerazione civica e l’abitabilità/agibilità.
La materia della numerazione civica è disciplinata da:
-Legge e Regolamento anagrafico (Legge 24.12.1954 n, 1228 – artt. 10 e 11; D.P.R. 30.05.1989 n. 223 – Capo VII e art. 51);
-Avvertenze e note illustrative al Regolamento Anagrafico, formulate dalla Commissione di studio istituita presso l’ISTAT con Delibera presidenziale n. 49/AA.GG. del 21.08.1982 (comma31 e 32);
-Istruzioni per la formazione delle basi territoriali e per l’ordinamento ecografico, pubblicate dall’ISTAT nella Collana Metodi e norme, serie B – n. 29, edizione 1992.
Si definisce accesso su area di circolazione ogni conformazione fisica delle strutture edilizie o degli elementi stradali che consente il passaggio dalle aree private alle aree di circolazione.
Sono pertanto da considerare accessi su strada: gli smussi sui marciapiedi con retrostante rampa di accesso verso terreni agricoli; le interruzioni di recinzioni con o senza cancello verso le aree di viabilità pubblica; porte, portoni, cancelli che si immettono sul marciapiede o direttamente all’area di viabilità.
Gli accessi su area di circolazione pubblica o aperta al pubblico possono essere diretti o indiretti:
-sono diretti quando dall’apertura su strada si accede direttamente all’immobile o immobili interessati;
-sono indiretti quando dall’area di circolazione si accede ad una corte privata, sulla quale si affacciano gli immobili interessati.
Quando un immobile presenta più accessi che conducono, anche da aree di circolazione diverse, alle medesime unità ecografiche, deve essere individuato l’accesso qualificato come principale, mentre tutti gli altri saranno qualificati come secondari. L’ingresso principale è quello nel quale risultano iscritti i residenti (o la maggioranza di essi) o, in mancanza di residenti, quello più usato.
Il numero civico è l’elemento identificativo univoco di ogni accesso esterno che all’area di circolazione immette direttamente o indirettamente alle unità ecografiche.
La numerazione degli interni è unica e progressiva per ogni numero civico. Va effettuata partendo dal piano corrispondente alla porta d’ingresso principale dell’edificio (generalmente piano terra o rialzato) verso i piani superiori; terminati i piani superiori, qualora esistessero, si procede alla numerazione dei piani sotterranei o seminterrati dal primo piano sotterraneo al secondo eccetera.
Nel caso da Lei prospettato la numerazione civica va comunque mantenuta sia per gli accessi esterni che per quelli interni, quindi la corretta sequenza dei civici dovrà rispettare la reale situazione sul territorio: in pratica non possono esistere numeri doppi, ma non possono neppure mancare numeri civici (come nel Suo caso). In casi come questo, imprevedibile occorre quindi fare di necessità virtù…io manterrei la numerazione civica nella corretta successione.
Ministero dell’Interno – 11 luglio 2024
presentata dal dott. Andrea Antognoni
Risposta del Dott. Eugenio De Carlo
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