Convivenza di fatto e stato libero

Risposta al quesito del Dott. Agostino Pasquini

Quesiti
di Pasquini Agostino
09 Maggio 2018

Se la convivenza di fatto (con o senza accordi), è opportuno che risulti nel certificato di stato libero?

 

E’ certo che la persona in convivenza mantiene lo stato libero ma è anche vero che il certificato di stato libero viene richiesto per conoscere la libertà di disporre del proprio patrimonio e pertanto andrebbe integrato con l’informazione sulla convivenza di fatto. Io la vedo cosi : è di stato libero: celibe / nubile ecc.  è convivente di fatto con ……………………. con/senza contratto di convivenza.

Risposta

La sua è una riflessione corretta, a margine della quale vanno fatte due considerazioni:

 

  1. La convivenza di fatto non incide sullo “stato civile” delle persone

 

Legge 76/2016

 

36. Ai fini delle disposizioni di cui ai commi da 37 a 67 si intendono per «conviventi di fatto» due persone maggiorenni unite stabilmente da legami affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale, non vincolate da rapporti di parentela, affinità o adozione, da matrimonio o da un'unione civile.

 

  1. Non esiste certificazione, tipica, cioè prevista dalla norma, né per il certificato di stato libero né per quello di convivenza di fatto

 

Sono infatti entrambi dei certificati “atipici” desunti dal complesso degli atti di tutti i servizi demografici e vengono entrambi sottoscritti dal “funzionario d’ordine del sindaco”.

 

Es.

Può essere che io non abbia trascritto alcun matrimonio a carico di Tizio, ma lo stesso risulta coniugato in base ad una annotazione anagrafica, in questo caso non rilascio lo stato libero (o, meglio, prima di rilasciare lo stato libero accerto la natura dell’annotazione anagrafica …).

 

Ciò premesso, non esiste un automatismo tra certificato di stato libero e situazione della convivenza di fatto; così come non esiste una correlazione immediata tra le due situazioni.

 

E’ pur vero che il cittadino che chiede lo “stato libero”, debba intendere lo “status matrimoniale e di unione civile”, per il quale varia il suo stato civile. Dovrebbe (ma qui uso il condizionale) poi chiedere all’anagrafe, una volta accertato lo stato libero, una attestazione negativa di convivenza di fatto, che non può essere esclusa con un semplice stato di famiglia, in quanto gli effetti patrimoniali permangono anche dopo la fine della convivenza, in caso di contratto di convivenza.

 

Se dunque la sua amministrazione volesse rilasciare questo nuovo certificato, che chiamerei di “stato libero e mancanza di atti relativi a rapporti di convivenza di fatto”, dovrebbe dire anche se, oltre a quanto ha indicato, ha stipulato contratti di convivenza che hanno ancora effetti, pur in assenza di una convivenza in essere.

 

Non mi pare illegittimo, anzi è sicuramente legittimo, ma mi pare una fattispecie diversa …

 

Dott. Agostino Pasquini 07/05/2018

 

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