Permessi per visite ed esami in casi specifici

L’art. 44, c. 1, CCNL 16.11.2022 dispone:

“1. Ai dipendenti sono riconosciuti specifici permessi per l’espletamento di visite, terapie, prestazioni specialistiche od esami diagnostici, fruibili su base sia giornaliera che oraria, nella misura massima di 18 ore annuali, comprensive anche dei tempi di percorrenza da e per la sede di lavoro. (…)”

Ai fini di una corretta risposta, sembra determinante quanto indicato al comma 2:

“2. I permessi di cui al comma 1 sono assimilati alle assenze per malattia ai fini del computo del periodo di comporto e sono sottoposti al medesimo regime economico delle stesse.”

Cioè, le assenze per visite, esami e terapie hanno tutte un legame con il concetto di malattia.

Il successivo comma 9 precisa poi:

“9. L’assenza per i permessi di cui al comma 1 è giustificata mediante attestazione di presenza, anche in ordine all’orario, redatta dal medico o dal personale amministrativo della struttura, anche privati, che hanno svolto la visita o la prestazione.”

Alla base, perciò, per giustificare il permesso vi deve essere una prestazione medica.

Si ritiene perciò che una visita dal nutrizionista (il quale, appunto, non è un medico) non integri la fattispecie dell’art. 44.

Anche la seduta dal fisioterapista (non dal fisiatra) non integra la fattispecie dell’art. 44, per lo stesso motivo.

7 luglio 2025

Dott. Massimo Monteverdi

Parole chiave: permesso, visite, terapie, prestazioni specialistiche, nutrizionista, fiosioterapista

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