Abrogazione del reato di abuso d’ufficio: le motivazioni della Corte costituzionale

Corte costituzionale – Sentenza n. 95/2025

Servizi Comunali Cause e liti

12 Luglio 2025

Nelle motivazioni depositate il 3 luglio 2025, con riferimento alla sentenza numero 95, la Corte costituzionale ha valutato che l’abrogazione del reato di abuso di ufficio non contrasta con la Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione (c. d. Convenzione di Mérida).

Nel dettaglio, sono state ritenute non fondate le questioni di legittimità costituzionale sollevate da diversi giudici contro l’abrogazione del delitto di abuso d’ufficio operata dalla l. 114/2024.

La Corte ha escluso che dalle norme della Convenzione di Mérida possa ricavarsi un obbligo di prevedere come reato la condotta di abuso di ufficio.

I giudici che si sono rivolti alla corte hanno sostenuto che la scelta di abrogare il reato in esame avrebbe condotto a un vuoto di tutela gravemente lesivo dei principi sanciti dall’art. 97 della Costituzione. Tuttavia, sulla base della giurisprudenza della Corte, tale censura è stata ritenuta inammissibile.

Secondo la Corte, in conclusione, la questione investe solo la responsabilità politica del legislatore: una responsabilità non suscettibile di essere giudicata in quella sede.

 

Fonte: Corte costituzionale

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