Archivio Nazionale dei Numeri Civici e delle Strade Urbane: nuovi fondi PNRR

Analisi del bando a favore degli Enti locali

Servizi Comunali Archivio nazionale dei numeri civici delle strade urbane (ANNCSU) Attuazione progetti PNRR Gestione del territorio Raccolta dati pubblici nazionali Servizi digitali
di Dolci Paolo
23 Giugno 2025

 

Dai primi di giugno 2025 è presente sul portale PA digitale 2026 un nuovo avviso PNRR, che rimarrà aperto fino al 15 settembre 2025 o fino all’esaurimento delle risorse disponibili.

Sul https://padigitale2026.gov.it è stato, infatti, pubblicato l’avviso Misura 1.3.1 “Piattaforma Digitale Nazionale Dati” ANNCSU - Comuni - maggio 2025 che mette a disposizione degli enti locali 56 milioni di euro per il conferimento dei dati georeferenziati relativi a tutti i numeri civici di loro pertinenza nell’Archivio Nazionale dei Numeri Civici e delle Strade Urbane (ANNCSU) per il tramite della Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND).

Il bando prevede la possibilità di ottenere un finanziamento tramite l’ormai consolidato sistema lump sum, una cifra forfettaria ottenibile al termine del processo di asseverazione che confermi il raggiungimento degli obiettivi richiesti entro il 31 marzo 2026.

Sono ammissibili a contributo tutte le attività di erogazione avviate a decorrere dal 1° dicembre 2024.


Cos’è ANNCSU

L’Archivio Nazionale dei Numeri Civici e delle Strade Urbane (ANNCSU) è la banca dati gestita da ISTAT e dall’Agenzia delle Entrate per raccogliere e standardizzare le informazioni relative alla toponomastica e ai numeri civici su tutto il territorio nazionale attualmente consultabile sul sito, un vero e proprio stradario nazionale.

Ogni Comune ha l’obbligo di inserire su ANNCSU tutte le vie e i numeri civici presenti sul proprio territorio tramite l’attività del responsabile comunale della toponomastica (specifica figura accreditata sul portale SISTER dell’Agenzia delle Entrate), aggiornando la banca dati ogni volta che vien rilasciato un nuovo numero civico o istituita una nuova via.

ANNCSU permette il conferimento dei dati da parte dei Comuni in due modalità alternative:

  • attraverso un portale web tramite il quale il delegato del Comune (responsabile della toponomastica) può caricare manualmente vie, strade e numeri civici;
  • attraverso un insieme di API apposite pubblicata sul catalogo PDND. Le API della Piattaforma Digitale Nazionale Dati sono interfacce digitali che consentono l'interazione automatizzata e costante con le banche dati delle amministrazioni pubbliche.

 

L’importanza di ANNCSU

Praticamente trascurato dai non addetti ai lavori, l’Archivio Nazionale dei Numeri Civici e delle Strade Urbane rappresenta un eccezionale strumento di gestione sia a livello locale quanto a livello nazionale.

Disporre di uno stradario georeferenziato offre numerosi vantaggi in diversi ambiti strategici, tra cui il primo soccorso, la gestione del territorio con una pronta risposta a eventi di dissesto idrogeologico e altre operazioni di protezione civile.

Uno stradario preciso e aggiornato è essenziale per i servizi di emergenza, come ambulanza, vigili del fuoco e forze dell’ordine. La possibilità di accedere rapidamente a un database con indirizzi accurati e georeferenziati consente ai mezzi di soccorso di individuare con precisione il luogo dell’intervento, riducendo i tempi di risposta e migliorando l’efficacia degli interventi salvavita.


Come ottenere il contributo

Le attività da svolgere per ottenere il contributo sono in sintesi due: 

  1. la verifica e validazione dell’intera lista dei numeri civici già presenti in ANNCSU con l’eventuale integrazione per ogni civico della georeferenziazione ove non fosse presente oppure ove fosse errata;
  2. lo sviluppo di un software client per consentire la comunicazione con il servizio di conferimento dati messa a disposizione da ANNCSU e l’integrazione dello stesso nel gestionale territoriale del Comune.

Il nuovo avviso finanzia l’utilizzo di API che permettano un’integrazione completa e automatica tra i sistemi software gestionali dei Comuni e ANNCSU e non richiedano nessun ulteriore intervento da parte degli operatori comunali.

Il contributo forfettario varia in funzione del numero di civici da gestire andando da € 4,326.40 per i comuni fino a 3.500 civici (il 74% dei comuni italiani), € 9.506,14 per i comuni da 3.500 a 9.000 civici (il 18% dei comuni italiani) a € 159.742,19 per i 7 comuni da 80.000 a 200.000 civici e € 712.479,65 per l’unico comune italiano con oltre 200.000 civici.


Il rischio del “flop” per l’avviso

Attualmente su ANNCSU sono presenti oltre 28 milioni di numeri civici, la maggior parte dei quali non sono ancora georeferenziati. Nella sostanza non viene certificata dal comune l’effettiva localizzazione di un determinato numero civico (l’indirizzo che inseriamo nei nostri navigatori).

Il motivo di tale carenza è da ricercare nella sostanziale complessità dell’attività (una georeferenziazione fatta seriamente prevede importanti investimenti in termini di tempo e risorse e comporta la materiale rilevazione puntuale di ogni numero civico) che ha portato la stragrande maggioranza degli enti a rinviare tale attività, ponendola in una programmazione di lungo se non lunghissimo termine.

Il nuovo bando PNRR prevede, per la maggior parte dei comuni italiani (il 92%) un contributo non superiore a € 10.000.
Tali risorse sarebbero sicuramente sufficienti per lo sviluppo delle API di integrazione tra ANNCSU e gestionali comunali ma tra le richieste del Dipartimento per la trasformazione digitale, vi è anche la verifica e validazione di ogni civico compresa la georeferenziazione, attività incompatibile con i tempi strettissimi del bando che prevede la conclusione delle operazioni a marzo 2026.

Visti i tempi, solo una georeferenziazione non certificata, indiretta e superficiale (magari tramite Google Maps) potrebbe garantire l’asseverazione positiva del progetto con il rischio di successivi controlli negativi da parte degli organi di controllo.

Prima di aderire al progetto servirebbe, quindi, un auspicabile intervento chiarificatore di Pa Digitale 2026 circa la portata delle attività di georeferenziazione da parte degli enti.
 

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