I limiti che i Comuni possono fissare alla movida

Con ordinanza cautelare n. 228/2025, il giudice del Tar Lecce ha sospeso l’efficacia dell’ordinanza con cui il sindaco di Lecce aveva disposto fino al 31 luglio l’obbligo di chiusura negli orari tardo-serali e notturni di tutti i giorni della settimana per pubblici esercizi e distributori automatici nonché il divieto di rilascio di nuove concessioni di suolo pubblico con dehors, tavoli, sedie e ombrelloni. L’ordinanza aveva sancito obbligo di chiusura negli orari notturni anche per tutte le attività operanti nell’ambito del commercio e del settore alimentare del centro storico. A seguito di un ricorso spiccato da un operatore del settore, il Tar ha sospeso il provvedimento comunale per i vizi di violazione di legge ed eccesso di potere.

La motivazione alla base dei suddetti provvedimenti comunali deve essere il frutto di un’istruttoria completa e articolata, che tenga conto delle varie contrapposte esigenze così come di oggettive rilevazioni statistiche e di dati. Inoltre l’atto sindacale che, immotivatamente, diversifichi i divieti o gli obblighi di chiusura fra le stesse tipologie di attività ricadenti nel centro storico rispetto a quelle insistenti nelle immediate vicinanze viola il principio di parità di trattamento e proporzionalità.

Fonte: Giustizia Amministrativa

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• consulta l'approfondimento Movida: il Comune deve adottare misure idonee a contenere l’inquinamento acustico dell'Avvocato Simonetta Cipriani;
• consulta l'approfondimento L’ordinanza del Sindaco per contenere il fenomeno “movida” del Dottor Eugenio De Carlo;
• consulta l'approfondimento I proventi sanzionatori dalla violazione alle norme di prevenzione dell’inquinamento acustico del Dottor Giuseppe Napolitano;
• consulta l'approfondimento Ordinanze comunali in materia di inquinamento acustico del Dottor Gaetano Alborino.