Risposta del Dott. Massimo Monteverdi
QuesitiUna dipendente di un comune in servizio da più di 10 anni che assiste il padre e ha residenza con lui intende dare le dimissioni per pensionamento per opzione donna. Si chiede:
1) di quanti mesi è il termine del preavviso per gli enti locali;
2) durante i mesi di preavviso la dipendente può fruire anche contestualmente del congedo ex art. 42 - comma 5 - d.lgs. n. 151/2001?
3) in caso di decesso dell'invalido durante il preavviso la dipendente perde il diritto a pensione per opzione donna?
In relazione ai quesiti posti, si rileva quanto segue:
1) Un dipendente con oltre 10 anni di servizio è tenuto a dare un preavviso di quattro mesi (art. 12, c. 1, CCNL 9.5.2006) che viene dimezzato (due mesi) nel caso di dimissioni.
2) Durante il periodo di congedo straordinario ex art. 42, c. 5, D.Lgs. n. 151/2001 il rapporto di lavoro è sospeso. Ne segue che il preavviso non lavorato si cumula alla fine del periodo di congedo straordinario, aggiungendosi ai giorni già effettuati (es. preavviso da 1° maggio a 30 giugno, congedo straordinario dal 10 maggio al 19 maggio, preavviso prolungato di dieci giorni al 10/7.
3) Le condizioni per accedere nel 2025 a Opzione Donna sono, come illustrato dall’INPS, le seguenti:
2.1 - possono accedere alla pensione anticipata Opzione donna - legge di bilancio 2025, le lavoratrici che, entro il 31 dicembre 2024, hanno maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni e un’età anagrafica di almeno 61 anni
2.2 - le lavoratrici pubbliche si devono trovare in almeno una delle seguenti condizioni:
a) assistono, alla data di presentazione della domanda di pensione e da almeno sei mesi, il coniuge o la parte dell’unione civile o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità ai sensi dell’art. 3, c. 3, L. n. 104/1992, o un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori, il coniuge o l’unito civilmente della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 70 anni di età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti oppure siano deceduti o mancanti;
b) hanno una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, superiore o uguale al 74%.
Nel caso illustrato nel quesito, la dipendente si troverebbe nella situazione a).
Come ha precisato l’INPS nella circ. n. 53/2025:
“In merito alle condizioni richieste, come precisato nella circolare n. 59 del 3 maggio 2024, le stesse devono sussistere alla data di presentazione della domanda e non devono essere oggetto di ulteriore verifica nel caso di accesso alla pensione alla prima decorrenza utile del trattamento pensionistico.”
Se, dunque, alla data della domanda di pre-pensionamento sussistono le condizioni di legge, qualsiasi variazione successiva (compreso il decesso dell'assistito) non inficia il diritto alla messa in quiescenza.
20 maggio 2025
Dott. Massimo Monteverdi
Parole chiave: termini di preavviso, congedo straordinario, pensione Opzione donna
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