Richiesta di estratto di matrimonio plurilingue con campi in bianco da parte della sposa straniera che intende cambiare cognome
Risposta della Dott.ssa Roberta Mugnai
Risposta della Dott.ssa Roberta Mugnai
QuesitiUna cittadina albanese, ora italiana, ha ottenuto la cittadinanza per residenza. Ho trascritto l'atto di nascita e fatte le annotazioni. Ora si sposa ed il Comune dove farà le pubblicazioni (quello dello sposo) mi ha chiesto la copia integrale. Posso rilasciarla?
Come posso avere la certezza che lei sia nubile o di stato libero? Basta la copia integrale dell’atto di nascita oppure deve esibire un documento del consolato albanese che attesti che lei era nubile prima che prendesse la cittadinanza?
La neocittadina è a tutti gli effetti una cittadina italiana ed è sottoposta, come tale, alla normativa del nostro ordinamento. Il fatto che abbia anche la cittadinanza albanese è ininfluente in quanto, in base alla Legge n.218/1995 (Diritto internazionale privato), se una persona ha più cittadinanze, e tra le cittadinanze c’è quella italiana, in Italia questa prevale.
Dunque, nel caso in questione, ci troviamo dinanzi ad una cittadina italiana che è tale non dalla nascita, ma da una data successiva alla sua maggiore età e, in virtù di questa circostanza, può aver contratto matrimonio prima di diventare cittadina italiana, ma non aver provveduto a regolarizzare la sua posizione di stato civile producendo l’atto per la trascrizione.
Adesso, come ogni cittadino italiano che vuole contrarre matrimonio nel territorio nazionale, è sottoposta al preliminare necessario delle pubblicazioni di matrimonio.
Il Massimario dell’Ufficiale dello Stato Civile (ed. 2012 pag.123) prescrive: “Non spetta a chi chiede le pubblicazioni di dimostrare la effettiva libertà di stato dei nubendi, ma solo di dichiararla formalmente, riservando la norma all’ufficiale dello stato civile di effettuare gli opportuni accertamenti probatori.”
Questa chiara indicazione ci porta alla prima indicazione richiesta nel quesito: la copia integrale dell’atto di nascita della neocittadina, non solo è stata legittimamente chiesta dal collega al quale sono state richieste le pubblicazioni, ma DEVE essere rilasciata dall’Ufficiale dello stato civile che possiede l’originale trascritto in Italia, per permettere le indagini necessarie per poter procedere con le pubblicazioni di matrimonio.
A tal proposito, è opportuno ricordare che l’art. 110 del DPR 396/2000 ha abrogato l’art. 97 c.c. che conteneva l’elenco dei documenti obbligatori per le pubblicazioni: quelli ancora indispensabili sono richiamati dalle specifiche disposizioni che li prevedono (ad esempio, il nulla osta di cui all’art. 116 c.c. o il documento che rimuove l’impedimento come richiesto dall’art. 52 del DPR 396/2000); pertanto è giusto sapere che la mancanza della copia dell’atto di nascita non impedisce di procedere con le pubblicazioni di matrimonio, tuttavia, se richiesta, deve essere rilasciata.
Per quanto riguarda, invece, lo stato libero della neocittadina, non è l’Ufficiale dello stato civile che ha l’atto di nascita che lo certifica, ma l’Ufficiale d’anagrafe del comune di residenza.
Quest’ultimo, per i cittadini italiani dalla nascita, deduce lo stato libero dal fatto che l’Ufficiale dello stato civile non gli ha comunicato il matrimonio del soggetto interessato (risultanza anagrafica), ma, ovviamente, non può esserne certo per chi non è cittadino italiano dalla nascita. In questi casi è opportuno farsi produrre dai nuovi cittadini una attestazione consolare da parte del Paese di cui hanno avuto la cittadinanza prima dell’acquisto di quella italiana.
Nel caso del quesito, il Consolato albanese in Italia dovrà certificare che la signora in questione non ha mai contratto matrimonio prima di diventare italiana. Con tale attestato l’Ufficiale d’anagrafe potrà aggiornare il cartellino anagrafico della neocittadina che risulterà nubile in ANPR.
12 Maggio 2025
Dott.ssa Roberta Mugnai
Parole chiave: atto di nascita, pubblicazioni, matrimonio, stato libero, residenza
Per i clienti Halley: ricorrente n. QD3790, sintomo n. QD3827
Risposta della Dott.ssa Roberta Mugnai
presentata dalla dott.ssa Grazia Benini
Risposta della Dott.ssa Grazia Benini
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