Ottemperanza tardiva all'ordine di demolizione del fabbricato

Il Comune conserva il potere/dovere di procedere all’acquisizione, come affermato dal Consiglio di Stato, sez. II, nella sent. 22 febbraio 2024, n. 1767, secondo cui:

• il termine per ottemperare è perentorio;
• l’effetto traslativo della proprietà avviene ipso iure e costituisce l’effetto automatico della mancata ottemperanza all’ingiunzione a demolire nel termine;
• è irrilevante l’eventuale adempimento tardivo al fine di evitare il trasferimento della proprietà a favore del Comune (cfr. Cons. Stato, Sez. V, 11 luglio 2014, n. 3565: “Qualora l’ordinanza di demolizione sia eseguita tardivamente, l’Amministrazione deve emanare il provvedimento dichiarativo di acquisizione (di un bene ormai suo), anche se risulti che l’ordinanza sia stata eseguita dopo la scadenza del termine di novanta giorni”);
• resta, comunque, illecita la demolizione posta in essere dal privato successivamente a tale passaggio di proprietà, visto che il Comune potrebbe decidere di non demolire l’opera nei casi di cui all’art. 31, comma 5, d.p.r. n. 380/2001;
• la demolizione tardiva da parte del privato dell’opera abusiva non comporta il sorgere di un diritto di quest’ultimo alla retrocessione del bene, potendo solo evitare gli eventuali maggiori costi derivanti dalla demolizione in danno.

06 maggio 2025

Avv. Mario Petrulli

Parole chiave: ottemperanza, tardivamente, demolizione, fabbricato, abusivo, acquisizione, area

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