Conseguenze di un parere/visto di regolarità contabile negativo del Servizio Finanziario

Preliminarmente si osserva che il TUEL prevede che il controllo contabile viene effettuato dal responsabile del Servizio Finanziario, ed è esercitato attraverso il rilascio del parere di regolarità contabile e del “visto” attestante la copertura finanziaria (art. 147-bis), demandando al regolamento di contabilità la disciplina delle modalità con le quali vengono resi i pareri di regolarità contabile sulle proposte di deliberazione ed apposto il visto di regolarità contabile sulle determinazioni dei soggetti abilitati (art. 153, comma 5); al riguardo si ritiene necessario evidenziare le differenze tra il parere di regolarità contabile ed il “visto” di regolarità contabile attestante la copertura finanziaria.

Mentre il parere di regolarità contabile è reso in via preventiva e va inserito sulle proposte di deliberazione (di giunta e di consiglio), il “visto” di regolarità contabile costituisce un elemento conclusivo di un procedimento, attesta la copertura finanziaria e rende efficace un atto già perfezionato (la determina di impegno di spesa). Nello specifico il parere preventivo di regolarità contabile è previsto dal legislatore solo per gli atti deliberativi degli organi collegiali ma non per gli atti dirigenziali (artt. 49, comma 1, e 147-bis, comma 1, del TUEL), mentre il “visto” di regolarità contabile è previsto solamente per gli atti dirigenziali che comportano impegni di spesa (articolo 183, comma 7, del TUEL); al riguardo la giurisprudenza contabile ha precisato che “”“ ….. nel caso di determinazione dirigenziale, la normativa non prevede la necessità di un parere preventivo, inteso a valutare la legittimità della determinazione, ma solo l’apposizione, da parte del responsabile del servizio, del visto di regolarità contabile attestante la copertura finanziaria che rende esecutivo il provvedimento.”” (Corte dei conti, Prima Sez. Appello, sentenza n. 276/2019).

Nel quesito non vengono indicati i motivi che stanno alla base di tale parere negativo (mancanza o insufficienza di risorse finanziarie, difformità rispetto agli atti di programmazione dell’Ente, irregolarità o incompletezza della documentazione, calcoli non corretti, violazione di norme fiscali, contrasto con specifiche disposizioni di legge o di regolamento aventi rilevanza contabile, ecc.), per cui la risposta al quesito non potrà che essere limitata a considerazioni e ad aspetti di ordine generale.

Tanto premesso, la scarna formulazione del quesito fa ritenere che i rilievi formulati dal Servizio Finanziario nei riguardi del provvedimento di affidamento dei lavori (che in quanto tale comporta una spesa) abbiano comportato non tanto un parere contabile negativo bensì il mancato rilascio del visto di regolarità contabile attestante la copertura finanziaria: ove la situazione sia nei termini ora esposti, si evidenzia che - fatte salve eventuali prescrizioni recate al riguardo dal regolamento di contabilità - i provvedimenti dei responsabili dei servizi che comportano impegni di spesa diventano esecutivi con l’apposizione del visto di regolarità contabile attestante la copertura finanziaria (articolo 183, comma 7, del TUEL), in mancanza del quale detti provvedimenti non possono essere portati ad esecuzione.

13 marzo 2025                                                                                               

Dott. Ennio Braccioni

Parole chiave: parere, visto, regolarità contabile, negativo, pagamento, fattura

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