Oneri di urbanizzazione a scomputo: fondi pubblici o privati

La Corte di Cassazione, sez. III civ., nell’ordinanza n. 6584 del 10 marzo 2021, con riferimento allo scomputo:

• parla di “una sorta di surrogazione reale della prestazione di facere (costruzione delle opere di urbanizzazione) alla prestazione di dare avente ad oggetto il “quantum” monetario”;
• qualifica gli oneri come una “obbligazione facoltativa cui accede la figura della datio in solutum”: facoltativa nel senso che l’estinzione dell’obbligazione può avvenire tramite denaro o, previo accordo con il Comune, tramite realizzazione diretta delle opere.

Di conseguenza, non siamo dinanzi ad una provvista (fondi pubblici) ma lo scomputo rappresenta una modalità di adempimento degli obblighi relativi agli oneri di urbanizzazione diversa dal pagamento tramite denaro; conseguentemente, possono considerarsi fondi privati utilizzati per la realizzazione diretta delle opere, come concordato con il Comune, assimilabili alla datio in solutum.

13 marzo 2025

Avv. Mario Petrulli

Parole chiave:  oneri urbanizzazione, scomputo, fondi pubblici, privati

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