Dimissioni consigliere CDA di ASP, nomina sostituto e ripercussioni legali

La risposta va cercata innanzitutto nella stessa fonte normativa da cui proviene la disposizione, ovvero lo Statuto aziendale. In assenza della possibilità di verificare ciò, si fornisce una soluzione ad ampio spettro.

Preliminarmente, quindi, è necessario verificare attentamente le disposizioni statutarie, se ad esempio sono previste sanzioni applicabili al ritardo della nuova nomina.

Nel caso delle ASP, è necessario tenere conto anche della normativa regionale e locale, che può prevedere ulteriori disposizioni in materia di nomina e sostituzione degli amministratori.

A livello legale, le conseguenze potrebbero essere:

• violazione dello Statuto aziendale per il mancato rispetto dei termini statutari previsti, rispetto cui gli amministratori potrebbero essere ritenuti responsabili per eventuali danni causati all'azienda dalla mancata nomina;
• blocco dell'attività del CDA, perché la mancata nomina del sostituto potrebbe impedire al CDA di raggiungere il numero legale necessario per deliberare, bloccando di fatto l'attività dell'organo;
• eventuale impugnazione o annullamento delle delibere adottate dal CDA, se di fatto non è rispettato il numero legale dei consiglieri;
• possibili interventi da parte delle autorità competenti, poiché le ASP sono sottoposte a controlli da parte degli enti pubblici, che possono intervenire in caso di irregolarità.

A livello prettamente organizzativo, la mancata nomina di un consigliere sostituto ovvero il suo ritardo, potrebbe compromettere l'efficienza del processo decisionale del CDA, soprattutto in situazioni di emergenza, ovvero quando alla carica in questione sono legate particolari deleghe.

28 febbraio 2025

Dott.ssa Ylenia Daniele

Parole chiave: dimissioni, consigliere CDA, ASP, statuto, nomina, sostituto

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