Procedimento d’ufficio di unione di due famiglie anagrafiche

Come è noto la famiglia anagrafica è disciplinata dall’art. 4 del d.P.R. n. 223/1989, che così dispone: "Agli effetti anagrafici per famiglia si intende un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, unione civile, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso comune".

Pertanto, si ha una famiglia anagrafica unica quando, oltre alla coabitazione e alla dimora abituale nello stesso comune, sussiste uno dei vincoli elencati nel citato art. 4. Tutti i vincoli elencati nel citato art. 4 sono comprovabili oggettivamente e documentalmente, ad eccezione del vincolo affettivo, che deve essere dichiarato dagli interessati.

Nel caso descritto nel quesito il rapporto di filiazione intercorrente fra il componente della prima famiglia (padre) e uno dei componenti della seconda famiglia (figlio) implica la necessità di procedere ad una mutazione anagrafica riunendo le due famiglie.

Sul piano operativo si tratta di avviare un procedimento d’ufficio, comunicare l’avvio del procedimento agli interessati ai sensi degli artt. 7 e 8 della L. n. 241/1990, assegnando un termine per eventuali osservazioni e precisando, nella comunicazione di avvio del procedimento, che l’unione delle due famiglie anagrafiche è obbligatoria, in virtù di quanto previsto dall’art. 4 del vigente regolamento anagrafico.

Scaduto il termine assegnato, si procede alla adozione di un provvedimento d’ufficio di unione delle due famiglie anagrafiche, con decorrenza dalla data del provvedimento, che, come tutti i provvedimenti d’ufficio, deve essere notificato.

13 Febbraio 2025

Dott.ssa Liliana Palmieri

Parole chiave: famiglia anagrafica, vincoli affettivi, parentela

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