Ordinanza di demolizione a seguito di occupazione abusiva di area demaniale

Risposta dell'Avv. Mario Petrulli

Quesiti
di Petrulli Mario
18 Gennaio 2025

Nel 1965 è stata rilasciata l.e. per ampliamento abitazione: sul mapp. ***/a: ampliamento avvenuto su area adiacente individuata catastalmente a strada. Nel 1966 il comune approvava una modifica alla recinzione esistente (apertura passo carraio), che racchiudeva l'area individuata catastalmente a strada. E' corretto emettere ordinanza di demolizione, previa diffida, sia dell'ampliamento che della recinzione, per occupazione di area demaniale?

E' possibile annullamento in autotutela dei titoli?

 

Risposta

Le questioni poste nel quesito sono due.

La prima riguarda la possibilità di adottare un’ordinanza di demolizione dinanzi ad un’occupazione abusiva di area demaniale. Tale adempimento è possibile, viso che l’occupazione abusiva è un comportamento caratterizzato da una illegittimità permanente (in tal senso, cfr. Cass. Pen., sez. III, sent. n. 11169 del 18 marzo 2024).

La seconda questione riguarda la possibilità di procedere all’annullamento in autotutela dei titoli. Nel caso specifico, trova applicazione l’art. 21-nonies della Legge n. 241/1990: “1. Il provvedimento amministrativo illegittimo ai sensi dell'articolo 21-octies, esclusi i casi di cui al medesimo articolo 21-octies, comma 2, può essere annullato d'ufficio, sussistendone le ragioni di interesse pubblico, entro un termine ragionevole, comunque non superiore a dodici mesi dal momento dell'adozione dei provvedimenti di autorizzazione o di attribuzione di vantaggi economici, inclusi i casi in cui il provvedimento si sia formato ai sensi dell'articolo 20, e tenendo conto degli interessi dei destinatari e dei controinteressati, dall'organo che lo ha emanato, ovvero da altro organo previsto dalla legge. Rimangono ferme le responsabilità connesse all'adozione e al mancato annullamento del provvedimento illegittimo.

A mio avviso è improbabile che tale annullamento possa effettuarsi nel caso concreto: in tal senso, infatti, rilevano il superamento del termine annuale (sebbene potrebbe esserci stata una dolosa rappresentazione dello stato dei luoghi che consentirebbe di superare lo sbarramento temporale annuale), la difficoltà di individuare un interesse superiore che non coincide con il mero ripristino della legalità violata (potrebbe essere la necessità di tutelare l’incolumità pubblica), il lungo periodo trascorso che consolida l’interesse del privato (cfr. TAR Campania, Napoli, sez. VIII, sent. 5 settembre 2023, n. 4975)

17 gennaio 2025

Avv. Mario Petrulli

 

Parole chiave: abuso edilizio, demolizione, annullamento

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