Lavoro notturno (emergenze alluvioni) e copertura dell’orario di servizio

La situazione descritta nel quesito si riferisce a eventi emergenziali.

Si può dunque escludere l’organizzazione del lavoro in turni.

Ne segue che il lavoro svolto eccezionalmente in orario notturno assume le caratteristiche tipiche del lavoro straordinario.

Posto che in via generale, com’è noto, gli enti devono rispettare il tetto massimo fissato per il lavoro straordinario, si deve rammentare che l’art. 14, c. 2, CCNL 1° aprile 1999 (ancora in vigore) dispone:

“2. Le risorse di cui al comma 1 possono essere incrementate con le disponibilità derivanti da specifiche disposizioni di legge connesse alla tutela di particolari attività, ed in particolare di quelle elettorali, nonché alla necessità di fronteggiare eventi eccezionali.”

Se è questo il caso descritto nel quesito, come sembra, l’ente potrà utilizzare le risorse pervenute da Stato/regione (ma anche quelle di bilancio se esse siano insufficienti) disponibili per finanziare ore di lavoro straordinario supplementari rispetto al tetto vigente, motivando tale scelta con la necessità di far fronte all’emergenza in corso.

In questo caso, lo straordinario svolto in orario notturno (dalle ore 22 alle ore 6 del giorno successivo) sarà remunerato con la prevista maggiorazione del 30% se in giorno feriale, del 50% se in giorno festivo.

Se, invece, si intende far comprendere le ore notturne nell’orario di lavoro ordinario, il riposo compensativo deve essere concordato con il responsabile del servizio e in ogni caso non può comportare la riduzione dell’orario settimanale.

14 ottobre 2024

Dott. Massimo Monteverdi

Per i clienti Halley: ricorrente n. QP7831, sintomo n. QP7925