INPS - in pensione a partire dai 56 anni

Le misure previdenziali che non richiedono una gravità estrema dell'invalidità e che permettono di accedere alla pensione in anticipo

Servizi Comunali Trattamento economico Trattamento giuridico Trattamento pensionistico
di Menghini Giancarlo
09 Settembre 2024

 

Il sistema previdenziale italiano arriva in soccorso delle persone affette da patologie fisiche o psichiche offrendo numerose misure di sostegno. Per ottenere alcuni tipi di aiuto, è necessario raggiungere un elevato grado di invalidità. Ad esempio, per ottenere l'indennità di accompagnamento, è richiesto il 100% di invalidità con difficoltà persistenti nello svolgimento delle attività quotidiane. Questa è una misura prettamente assistenziale, che prescinde dal lavoro svolto e dai contributi versati. Esistono però anche misure previdenziali che non richiedono una gravità estrema dell'invalidità e che permettono di accedere alla pensione in anticipo. Infatti, è possibile andare in pensione già a partire dai 56 anni, con diverse variabili, anche per chi non è gravemente invalido.

Una persona con una invalidità al 74% ha a disposizione almeno tre misure che gli consentono di andare in pensione anticipatamente. La prima è la pensione senza limiti di età, conosciuta come quota 41 per i lavoratori precoci per i quali è sufficiente avere il 74% di invalidità per rientrare nelle categorie a cui la misura si rivolge. L'interessato, oltre a essere riconosciuto invalido civile con un grado di invalidità non inferiore al 74%, deve aver maturato almeno 41 anni di contributi, di cui 35 effettivi da lavoro, esclusi quindi i contributi figurativi da malattia e disoccupazione. Inoltre, è fondamentale aver versato almeno 12 mesi di contributi prima del compimento dei 19 anni, anche se questo anno di contribuzione è stato discontinuo.

La seconda misura è l’Anticipo Pensionistico Sociale (APE Social): nel 2024 l'età utile per accedere all’APE social è aumentata di 5 mesi rispetto al 2023, ma rimane un vantaggio per alcune categorie di contribuenti, tra cui gli invalidi civili con un'invalidità del 74% o più. Chi è stato riconosciuto invalido civile con una percentuale non inferiore al 74% può beneficiare di questa misura, che consente di uscire dal mondo del lavoro già a partire dai 63 anni e 5 mesi, con almeno 30 anni di contributi (per i lavori gravosi sono richiesti 36 anni di versamenti). 

La terza misura riguarda le donne invalide al 74%, per le quali esiste la possibilità di accedere alla pensione cosiddetta Opzione Donna. Le invalide civili al 74% senza figli possono andare in pensione se, nel 2023, hanno raggiunto i 61 anni di età e i 35 anni di contributi. Se l'interessata ha avuto un solo figlio, può andare in pensione a 60 anni di età, sempre con 35 anni di contributi. In presenza di due o più figli, è sufficiente aver raggiunto i 59 anni di età e i 35 anni di versamenti entro il 31 dicembre 2023.

L’invalidità specifica può consentire un anticipo pensionistico anche di 11 anni
Indipendentemente dal numero di figli, e quindi senza i vincoli dell'Opzione Donna, esiste una ulteriore misura: la pensione di vecchiaia anticipata con invalidità pensionabile. Questa misura è rivolta a chi ha un'invalidità minima dell'80%, ma non civile, bensì pensionabile. Sono le commissioni mediche dell'INPS a stabilire se l'invalidità riconosciuta è specifica o no per il lavoro svolto dall'interessato. Se la riduzione della capacità lavorativa all'80%, o più, impedisce la capacità di svolgere il proprio lavoro, le donne possono andare in pensione a 56 anni e gli uomini a 61 anni. Per accedere a questo vantaggio sono necessari almeno 20 anni di contributi ai fini del diritto a pensione. Si sottolinea che non si tratta di un'invalidità generica o civile, ma di un'invalidità specifica. Questa differenza è fondamentale, poiché ci possono essere lavoratori con un'invalidità specifica superiore a quella civile. Ad esempio, chi soffre di un problema agli occhi che non consente di svolgere lavori in cui la vista è essenziale (come nel caso degli orologiai) può avere un'invalidità civile bassa, ma un'invalidità pensionabile elevata, che consente di andare in pensione anticipatamente, già a 56 anni per le donne e 61 per gli uomini.
Le condizioni, le caratteristiche e le modalità di accesso alla pensione di cui sopra hanno validità per il corrente anno e riguardano sia i dipendenti pubblici che quelli privati.

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