Transazione e debito fuori bilancio: differenze

Preliminarmente si evidenzia che la transazione è il contratto col quale le parti, facendosi reciproche concessioni, pongono fine a una lite già incominciata o prevengono una lite che può sorgere tra loro (art. 1965 cod. civ.); gli accordi transattivi, a differenza dei debiti fuori bilancio, hanno natura negoziale, presuppongono la decisione dell'Ente di pervenire ad un accordo con la controparte, per cui è possibile prevedere, da parte del Comune, sia il sorgere dell'obbligazione sia i modi ed i tempi per l'adempimento: ne deriva che l'ente locale in tali casi si trova nelle condizioni - ed ha l'obbligo - di attivare le normali procedure contabili di spesa (stanziamento, impegno, liquidazione, ordinazione e pagamento) previste dall'art. 191 del TUEL.

Per costante ed unanime orientamento della Corte dei conti, la fattispecie degli accordi transattivi non rientra tra le tassative e non estensibili tipologie di spesa che l'art. 194 del TUEL annovera come debiti fuori bilancio, nelle quali, quindi, non può considerarsi incluso l'istituto contrattuale delle transazioni (CdC Piemonte, n. 130/2012; CdC Umbria, n. 123/2015; CdC Lombardia, n. 181/2017; CdC Sicilia, n. 81/2022).

Pertanto l’eventuale accordo comportante l’acquisto dell’area, in quanto finalizzato ad evitare l’insorgere di una controversia giudiziaria, non configurerebbe l’ipotesi di un debito fuori bilancio.

6 settembre 2024

Dott. Ennio Braccioni

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