Dipendente indagato, nomina a RUP e autorizzazione a incarichi esterni

Risposta del Dott. Massimo Monteverdi

Quesiti
di Monteverdi Massimo
04 Luglio 2024

Si chiede se un dipendente che riveste la qualità di responsabile dell’area E.Q., raggiunto da almeno due provvedimenti giudiziari penali, quindi indagato, può continuare a svolgere le sue attività, continuare a mantenere la responsabilità di area E.Q., nonché continuare ad auto nominarsi RUP ed essere autorizzato al servizio in eccedenza presso enti esterni. La domanda si pone perché l'UPD in analoga situazione è stato trasferito il funzionario in area diversa da quella di origine.

Risposta

L’art. 3, c. 1, L. n. 97/2001 dispone:
“1. Salva l'applicazione della sospensione dal servizio in conformità a quanto previsto dai rispettivi ordinamenti, quando nei confronti di un dipendente di amministrazioni o di enti pubblici ovvero di enti a prevalente partecipazione pubblica è disposto il giudizio per alcuni dei delitti previsti dagli articoli 314, primo comma, 317, 318, 319, 319-ter,, 319-quater e 320 del codice penale e dall'articolo 3 della legge 9 dicembre 1941, n. 1383, l'amministrazione di appartenenza lo trasferisce ad un ufficio diverso da quello in cui prestava servizio al momento del fatto, con attribuzione di funzioni corrispondenti, per inquadramento, mansioni e prospettive di carriera, a quelle svolte in precedenza. L'amministrazione di appartenenza, in relazione alla propria organizzazione, può procedere al trasferimento di sede, o alla attribuzione di un incarico differente da quello già svolto dal dipendente, in presenza di evidenti motivi di opportunità circa la permanenza del dipendente nell'ufficio in considerazione del discredito che l'amministrazione stessa può ricevere da tale permanenza.”

Il Responsabile prevenzione corruzione e trasparenza deve quindi verificare se il dipendente è stato rinviato a giudizio per uno o più dei delitti previsti dagli articoli citati del codice penale.
Se ciò è verificato, il trasferimento ad altro ufficio è un obbligo (“l'amministrazione di appartenenza lo trasferisce ad un ufficio diverso”).
In generale, il RPCT potrebbe applicare l'art. 16, c. 1, lett. l-quater), D.Lgs. n. 165/2001:
“1. I dirigenti di uffici dirigenziali generali, comunque denominati, nell'ambito di quanto stabilito dall'articolo 4 esercitano, fra gli altri, i seguenti compiti e poteri (…)
l-quater) provvedono al monitoraggio delle attività nell'ambito delle quali è più elevato il rischio corruzione svolte nell'ufficio a cui sono preposti, disponendo, con provvedimento motivato, la rotazione del personale nei casi di avvio di procedimenti penali o disciplinari per condotte di natura corruttiva.”
Secondo l’ANAC (del. n. 215/2019):
“Alla luce di quanto sopra, l’Autorità ritiene, rivedendo la posizione precedentemente assunta (PNA 2016 e Aggiornamento 2018 al PNA), che l’ elencazione dei reati (delitti rilevanti previsti dagli articoli 317, 318, 319, 319-bis, 319-ter, 319-quater, 320, 321, 322, 322-bis, 346-bis, 353 e 353-bis del codice penale), di cui all’art. 7 della legge n. 69 del 2015, per “fatti di corruzione” possa essere adottata anche ai fini della individuazione delle “condotte di natura corruttiva” che impongono la misura della rotazione straordinaria ai sensi dell’art.16, co. 1, lettera l-quater, del d.lgs.165 del 2001.

Per i reati previsti dai richiamati articoli del codice penale è da ritenersi obbligatoria l’adozione di un provvedimento motivato con il quale viene valutata la condotta “corruttiva” del dipendente ed eventualmente disposta la rotazione straordinaria.
L’adozione del provvedimento di cui sopra, invece, è solo facoltativa nel caso di procedimenti penali avviati per gli altri reati contro la p.a.
(di cui al Capo I del Titolo II del Libro secondo del Codice Penale, rilevanti ai fini delle inconferibilità ai sensi dell’art. 3 del d.lgs. n. 39 del 2013, dell’art. 35-bis del d.lgs. n. 165/2001 e del d.lgs. n. 235 del 2012).”

Si deve dunque determinare quale sia il reato per il quale risulta indagato il dipendente per determinare se la rotazione è disposta obbligatoriamente o solo facoltativamente.
Fermo restando, ovviamente, il potere dell’UPD di avviare un procedimento disciplinare nei confronti del dipendente ai sensi delle norme vigenti.


4 luglio 2024                    Massimo Monteverdi

Per i clienti Halley: ricorrente QP n.7540, sintomo n.7637
 

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