Compensi a commissari esterni con qualifica dirigenziale e il principio di onnicomprensività

Per quanto riguarda il principio dell’onnicomprensività dei compensi ai dirigenti, l’art. 3, c. 13, L. n. 56/2019 dispone:

“14. Fermo restando il limite di cui all'articolo 23-ter del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, la disciplina di cui all'articolo 24, comma 3, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, non si applica ai compensi dovuti al personale dirigenziale per l'attività di presidente o di membro della commissione esaminatrice di un concorso pubblico per l'accesso a un pubblico impiego presso le amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, del medesimo decreto legislativo n. 165 del 2001 e della Commissione per l'attuazione del progetto di riqualificazione delle pubbliche amministrazioni (RIPAM).”

Una volta affermato, dunque, il principio per il quale anche ai dirigenti si possono attribuire compensi per lo svolgimento di attività di presidente o membro di commissioni concorsuali, in deroga al principio di onnicomprensività, se ne ricava che tali somme rappresentano salario accessorio del dipendente e dunque devono transitare nel fondo risorse decentrate dell’ente di appartenenza.

Dunque, l’ente che ha nominato il dirigente di altro ente in una commissione di concorso verserà il compenso stabilito direttamente all’ente di appartenenza del dirigente che provvederà a inserirlo nel proprio fondo risorse decentrate.

13 maggio 2024             Massimo Monteverdi

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