Compenso da liquidare ad agente di polizia locale che ha svolto servizio esterno presso altro ente

Si ritiene che le uniche forme legittime di incarico per giustificare una prestazione del tipo descritto presso un ente diverso da quello di appartenenza siano:
- l’incarico ex art. 1, c. 557, L. n. 311/2004 che presuppone l’autorizzazione del dipendente a tempo pieno da parte del Comune di appartenenza;
- la convenzione tra due o più enti per l’utilizzo condiviso di personale, ai sensi dell’art. 23, CCNL 16.11.2022.
Nel primo caso, è necessario stipulare un contratto di lavoro a tempo determinato e dunque il compenso sarà quello dell’area di inquadramento di appartenenza del lavoratore, rapportato alle ore svolte nell’ente utilizzatore (al massimo 12 ore settimanali).
Nel secondo caso, poiché l’ente convenzionato utilizza una parte del tempo d’obbligo del lavoratore appartenente ad altra amministrazione, l’ente convenzionato rimborserà all’ente di appartenenza le competenze relative.
Il Ministero dell’Interno ha infatti evidenziato in un parere del 2008 quanto segue:
“(…) la possibilità di impiegare agenti di polizia municipale appartenente a corpi e/o servizi di altri comuni, è consentita esclusivamente attraverso le forme associative disciplinate dall'art. 30 e seguenti del D.Lgs. n. 267/2000 oppure, ricorrendo alla norma contrattuale (…) disciplinante il personale utilizzato a tempo parziale e servizi in convenzione (così detto 'scavalco'), ovvero (…) mediante l'utilizzo della disposizione recata dall'art. 1, comma 557 della legge n. 311/2004."

04 maggio 2024               Massimo Monteverdi

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