Conferimento di incarichi per patrocini legali: preventivi di spesa e procedure

Gli incarichi di patrocinio legali, come ritenuto dalla giurisprudenza e dall’ANAC, non sono appalti di servizio ( a differenze dagli incarichi di consulenza legale e di quelli misti di difesa e di consulenza legale di carattere continuativo) e, quindi, non soggetti a CIG, ma a pubblicazione a  norma dell’art. 15 del d.lgs. n. 33/13 quali contratti d’opera professionale, fermi restando i principi generali dell'azione amministrativa, sotto il profilo del buona andamento e della congruità della prestazione, previa acquisizione del curriculum del professionista per verificarne l'adeguatezza all’incarico, la verifica di eventuali incompatibilità, l’acquisizione del preventivo e la verifica della rispondenza ai parametri forensi e all’equo compenso.
Nel caso dello studio associato, questo è privo di personalità giuridica e ciascun associato risponde della propria responsabilità professionale nei confronti del cliente con cui instaura un rapporto lavorativo, mentre il compenso per ogni prestazione deve essere effettuato dallo Studio, che, da un punto di vista fiscale, necessita dell’apertura di una partita iva presso l’Agenzia delle Entrate. 
Se, poi, come nel caso di specie le partite iva sono differenti, sembra che gli incarichi siano distinti e individuali sotto ogni punto di vista, giuridico, economico e fiscale.
Sul piano giuscontabile di spesa e contrattuale occorre avere un preventivo di spesa da impegnare contabilmente secondo il programma delle spese che confluisce nel bilancio e nel peg e da inserire nel contratto per renderlo opponibile in base al codice civile. Quindi, se così non è stato fatto, occorre completare l'iter in base a quanto sopra osservato.
Come detto, non trattandosi di appalti di servizi, non è necessario che i legali siano iscritti sul Mepa o altra piattaforma certificata.

03 Maggio 2024                  Eugenio De Carlo 

Per i clienti Halley: ricorrente QS n.3015, sintomo n.3085