Registrazione incasso IMU a seguito di ravvedimento operoso

Ai sensi del paragrafo 3.7.5. del principio contabile applicato concernente la contabilità finanziaria, allegato 4/2 al d.lgs. 118/2011, le entrate tributarie riscosse per autoliquidazione dei contribuenti (tra cui l’IMU) sono accertate per cassa sulla base delle riscossioni effettuate entro la chiusura del rendiconto e, comunque, entro la scadenza prevista per l’approvazione del rendiconto.
Il successivo paragrafo 3.7.6 prevede che siano accertate per cassa anche le entrate derivanti dalla lotta all’evasione riscosse per cassa, salvo i casi in cui la lotta all’evasione sia attuata attraverso l’emissione di avvisi di liquidazione e di accertamento, di ruoli e liste di carico, accertate sulla base di documenti formali emessi dall’ente e imputati all’esercizio in cui l’obbligazione scade.
In tema di ravvedimento operoso, l’articolo 13 del d.lgs. 472/1997 stabilisce che possa essere posto in essere dal contribuente tale strumento di deflazione del contenzioso se la violazione non sia stata già constatata e comunque non siano iniziati accessi, ispezioni, verifiche o altre attività amministrative di accertamento da parte dell’Ente locale.
Nei casi di ravvedimento operoso, quindi, l’ente non emette alcun atto e non effettua alcun accertamento contabile e, di conseguenza, i versamenti IMU con ravvedimento operoso di annualità precedenti seguono il medesimo iter degli accertamenti per cassa di cui al paragrafo 3.7.5. venendo incassati in competenza.

3 aprile 2024                     Paolo Dolci

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