Obbligatorietà della figura del messo comunale nell’organigramma

Il messo comunale è un dipendente al quale è assegnato il compito di notificare nel territorio di competenza atti emessi dall’amministrazione comunale o da altre PP.AA.

Si tratta cioè di una figura professionale specifica che però non deve essere obbligatoriamente presente nell’organigramma dell’ente.

Si rammenta infatti che l’art. 10, c. 1, L. n. 265/1999, ancora in vigore, dispone:

“1. Le pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n.29, e successive modificazioni, possono avvalersi, per le notificazioni dei propri atti, dei messi comunali, qualora non sia possibile eseguire utilmente le notificazioni ricorrendo al servizio postale o alle altre forme di notificazione previste dalla legge.”

Se ne ricava, addirittura, che il messo comunale è una soluzione secondaria rispetto alle altre forme di notificazione.

Trattandosi di un profilo professionale, è possibile che a un dipendente possa essere attribuito anche il profilo di messo. Ad esempio: collaboratore amministrativo e messo comunale. In questo modo, il dipendente potrà svolgere una parte del proprio lavoro in qualità di impiegato amministrativo e un’altra nello svolgimento delle funzioni di messo.

Se però l’ente non ha previsto questa figura professionale o non ritiene di poterla prevedere, l’attività di notifica degli atti può essere, appunto, espletata con modalità diversa (servizio postale, ad esempio).

Si rammenta inoltre che per l'attività di notifica degli atti tributari, l’ente deve invece incaricare il “messo notificatore”, un soggetto che può o meno coincidere con il messo comunale ma che deve essere obbligatoriamente munito di specifica abilitazione all’esercizio di tale attività.

In mancanza, le funzioni di “messo notificatore” possono essere svolte dal concessionario per la riscossione dei tributi.

11 marzo 2024               Massimo Monteverdi

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