Ai sensi del comma 759 della legge 160/2019, unico caso riconducibile al quesito in questione è la lettera g che prevede tra le esenzioni ai fini IMU “gli immobili posseduti e utilizzati dai soggetti di cui alla lettera i) del comma 1 dell'articolo 7 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504, e destinati esclusivamente allo svolgimento con modalità non commerciali delle attività previste nella medesima lettera i); si applicano, altresì, le disposizioni di cui all'articolo 91-bis del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, nonché il regolamento di cui al decreto del Ministro dell'economia e delle finanze 19 novembre 2012, n. 200”.
Le attività consentite, svolte con modalità non commerciali, sono quelle assistenziali, previdenziali, sanitarie, di ricerca scientifica, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive, attività di religione o di culto quelle dirette all'esercizio del culto e alla cura delle anime, alla formazione del clero e dei religiosi, a scopi missionari, alla catechesi, all'educazione cristiana.
Trattandosi di area edificabile è difficile immaginare che venga destinata allo svolgimento delle attività elencate, compreso l’esercizio del culto; tuttavia, a maggior approfondimento chiedete eventuale dichiarazione IMU che avrebbero dovuto presentare in modalità telematica come ENC e, soprattutto, maggiori approfondimenti sull’utilizzo effettivo dell’area da parte dell’associazione di culto.
7 marzo 2024 Luigi D’Aprano
Per i clienti Halley: ricorrente QI n. 987, sintomo n. 1028