Procedura riconoscimento valore nominale più alto buoni pasto e atto della Giunta

Spetta al datore di lavoro pubblico decidere come gestire il servizio mensa. L’alternativa, come noto, è svolgerlo direttamente, erogando i pasti con una mensa allo scopo allestita (anche, ovviamente, in appalto). Oppure attivare il servizio sostitutivo, consistente nell’attribuire ai dipendenti il buono pasto.

Nell’uno e nell’altro caso si tratta di sostenere specifiche spese e, nel caso dei buoni pasto, spese che vanno ad incidere sulla voce spesa di personale complessivamente.

È evidente, quindi, che occorrono specifici appostamenti di bilancio, frutto della verifica delle disponibilità. Non solo: occorre anche decidere quale sia lo strumento negoziale del quale avvalersi, in quanto il valore del buono pasto è fortemente condizionato dalle convenzioni Consip, che generalmente attivano buoni del valore massimo, pari a 7 euro.

Pertanto, è certamente di spettanza degli organi di governo decidere se e in che misura attivare il servizio sostitutivo della mensa mediante buoni pasto, alla luce delle disponibilità finanziarie. La giunta, avvalendosi delle strutture tecniche, approva allo scopo lo schema di bilancio o una delibera di variazione al bilancio, destinata a finanziare quanto necessario e quanto ritenuto sostenibile come valore massimo per buono. Ovviamente il consiglio, approvando il bilancio o la variazione, chiude il ciclo decisionale.

5 marzo 2024                Luigi Oliveri

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