Punteggio minimo per le prove scritte di un concorso pubblico

Le disposizioni contenute nell’art. 8, D.P.R. n. 487/1994 come modificato dal D.P.R. n. 82/2023 vanno lette nel senso che:

- il bando di concorso, lex specialis in relazione alla specifica procedura, definisce il punteggio minimo necessario a superare la prova scritta, da esprimere in frazione (in una modalità, cioè, che consenta di individuare il massimo punteggio ottenibile e, di conseguenza, il punteggio minimo e massimo per ciascuna prova);

- se il concorso è anche per titoli, la valutazione di questi ultimi non può determinare un punteggio superiore a 1/3 della valutazione complessiva;

- il punteggio finale è rappresentato dalla somma dei punteggi acquisiti per prove e titoli.

In un concorso che prevede, ad esempio, una prova scritta, una prova orale e la valutazione dei titoli, si può ipotizzare un punteggio massimo complessivo di 90 da suddividere così:

- 30 punti per la prova scritta;

- 30 punti per la prova orale;

- 30 punti per i titoli.

Ora, il bando potrebbe indicare che per superare la prova scritta e quella orale il punteggio minimo da ottenere sia 18/30 (equivalente al 6 su base 10), poiché nessuna norma lo vieta.

Evidentemente, l’utilizzo del 21 (equivalente al 7 su base 10) permette di alzare il livello dei candidati da valutare, ma resta una scelta che l’ente deve esplicitare nel bando, essendo di sua competenza, e con il limite, questo sì sancito dalla norma, della valutazione massima dei titoli rispetto a quella complessiva.

14 febbraio 2024            Massimo Monteverdi

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