Storno e riemissione fattura elettronica intestata alla biblioteca comunale anziché al comune sede legale
Risposta del Dott. Fabio Bertuccioli
Risposta di Andrea Dallatomasina
QuesitiSi chiede se l'operatore comunale abilitato al rilascio e alla sottoscrizione delle CIE ed in possesso della Smart Card possa sottoscrivere la propria carta di identità.
L’articolo 3 del regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, dispone che «il Sindaco è tenuto a rilasciare alle persone aventi nel comune la loro residenza o la loro dimora una carta d’identità conforme al modello stabilito dal Ministero dell’Interno».
La legge individua pertanto il Sindaco come l’organo competente al rilascio della carta di identità.
Per evidenti esigenze di organizzazione degli uffici il Ministero dell’Interno con circolare n. 4 del 13 maggio 1988 ha ritenuto legittima la delega della firma del documento ad un dipendente incaricato.
Può succedere, come nel caso descritto nel quesito, che l’unico dipendente con le credenziali per accedere alla procedura CIE debba rinnovare la propria (o di un famigliare) carta d’identità.
Per trovare la soluzione a questo problema occorre fare riferimento al combinato disposto dagli articoli 6 e 7 dPR 16 aprile 2013, n. 62 (c.d. codice di comportamento dei dipendenti pubblici).
In particolare l'articolo 7 («obbligo di astensione») dispone testualmente che «il dipendente si astiene dal partecipare all’adozione di decisioni o ad attività che possano coinvolgere interessi propri, ovvero di suoi parenti, affini entro il secondo grado, del coniuge o di conviventi, oppure di persone con le quali abbia rapporti di frequentazione abituale, ovvero, di soggetti od organizzazioni con cui egli o il coniuge abbia causa pendente o grave inimicizia o rapporti di credito o debito significativi, ovvero di soggetti od organizzazioni di cui sia tutore, curatore, procuratore o agente, ovvero di enti, associazioni anche non riconosciute, comitati, società o stabilimenti di cui sia amministratore o gerente o dirigente. Il dipendente si astiene in ogni altro caso in cui esistano gravi ragioni di convenienza. Sull’astensione decide il responsabile dell’ufficio di appartenenza».
La disciplina prevista in generale dal codice di comportamento dei dipendenti pubblici può essere completata dalle norme integrative adottate dalle singole amministrazioni.
La ratio di tale norma è in generale funzionale alla necessità di evitare situazioni di reale e potenziale conflitto di interessi in qualche modo dannose anche alla 'immagine percepita della Pubblica Amministrazione.
Per questo motivo, nel caso oggetto del quesito, si ritiene che non sia possibile rinnovare la propria carta d’identità e dovrà farsi rinnovare il documento da altro collega incaricato dal Sindaco oppure dal Sindaco stesso, titolare della funzione e competenza in materia.
1 Febbraio 2024 Andrea Dallatomasina
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