Riforma del Testo Unico dell’edilizia

Una riforma a lungo attesa che dovrebbe favorire la razionalizzazione dei titoli abitativi e facilitare l’operato dei funzionari

Servizi Comunali Attività edilizia
di Di Bacco Salvatore
26 Gennaio 2024

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. 
(Articolo 3 della Costituzione)


Sono passati ventitré anni dall’approvazione del Testo unico dell’edilizia, approvato con DPR 380/2001, e ventuno da quando il 30 giugno 2003 è entrato ufficialmente in vigore con due anni di ritardo rispetto alla sua emanazione. 
I primi anni di vigenza e di concreta applicazione sono trascorsi in relativa tranquillità, senza successive modificazioni legislative; una fase di attuazione e di sedimentazione delle novità introdotte da un codice che riuniva e accorpava, per la prima volta in Italia,  un corpus variegato di norme attinenti il mondo dell’edilizia e delle costruzioni. 
Prima della sua entrata in vigore le norme del settore edilizio e quelle aventi incidenza viaggiavano su binari distinti e a volte interagivano e si integravano tra loro. 

Finalmente nel 2001 con l’approvazione del DPR n.380 si raggiungeva l’auspicato coordinamento del settore delle costruzioni.
Ma la relativa apparente calma è iniziata a venir meno, a partire dal 2010,  a causa di una schizofrenica e isterica proliferazione di norme che sostituivano, integravano, abrogavano i dettati legislativi  del codice edilizio in vigore. 
Tale disorganica evoluzione ha avuto la conseguenza di incrinare la struttura originaria del T.U. che ha creato evidenti “scricchiolii”, sul complesso articolato, creando problematiche interpretative, applicative e procedimentali, che ha portato ad un aumento delle criticità che conseguentemente hanno avuto inevitabilmente ripercussioni su tutti gli operatori del settore.
Questo stato dell’arte ha generato una confusione ed una incertezza giuridica portando all’apertura di contenziosi nelle varie sedi giudiziarie.

Successivamente, con il progressivo aumento delle liberalizzazioni sociali, semplificazioni procedimentali, bonus e superbonus fiscali associate ai vari decreti emergenziali, si è accelerato negli ultimi anni il già “labile” equilibrio, destabilizzando la struttura complessiva della disciplina edilizia che il legislatore aveva creato nel 2001.
I funzionari tecnici comunali, applicatori principali di tali norme, hanno incontrato difficoltà notevoli e a volte insormontabili sulla corretta applicazione delle norme che si sono sovrapposte indiscriminatamente in questi anni con la naturale conseguenza di aumentare il divario e la tensione sociale  tra lo stato, i professionisti, le imprese, i cittadini e il relativo contesto socio-economico applicato al mondo dell’edilizia.
Oggi è’ necessario ed urgente riformulare una nuova disciplina organica per eliminare definitivamente e superare tutti i nodi critici generati da tali sovrapposizioni degli ultimi anni, facendo chiarezza di tutte le procedure edilizie che interessano, oggi più che mai (in questo momento di bonus edilizi) tutti noi cittadini italiani.
Tutto ciò si evince chiaramente anche nella relazione allegata al DDL n. 1679/S per il riordino delle disposizioni legislative in materia di costruzione: 

La disciplina delle attività edilizie è stata oggetto negli ultimi anni di numerosi interventi da parte del legislatore. 
Si è trattato in prevalenza di modifiche puntuali alla disciplina, finalizzate alla liberalizzazione di talune fattispecie di intervento e all'introduzione di snellimenti procedimentali, che nel loro complesso hanno prodotto effetti tutt'altro che trascurabili, incidendo su molti princìpi cardine della disciplina.
Trattandosi in genere di provvedimenti di urgenza, finalizzati per lo più a stimolare l'iniziativa imprenditoriale nel settore dell'edilizia, duramente colpito dalla pesantissima crisi economica degli ultimi anni, le recenti riforme emergenziali hanno per molti aspetti destabilizzato l'impianto complessivo della disciplina, determinando notevoli problematiche interpretative ed applicative e rendendo ormai improcrastinabile l'esigenza di procedere ad un riordino ed aggiornamento complessivo e ad una ricomposizione organica di tutto il quadro delle disposizioni che regolano l'attività edilizia, non solo in funzione di una più efficace azione amministrativa, ma anche e soprattutto al fine di supportare i processi di pianificazione e gli investimenti prioritariamente orientati alla rigenerazione urbana e al contenimento del consumo di suolo.
È necessario inoltre che il riordino della disciplina affronti il tema del coordinamento con altre discipline strettamente correlate come, ad esempio, il codice dei beni culturali e del paesaggio, le norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi che incidono sui procedimenti edilizi e l'eliminazione delle disposizioni recanti profili più o meno evidenti in contrasto.

In sostanza il nuovo Testo Unico delle Costruzioni si pone da un lato l’obiettivo di riordinare e aggiornare le disposizioni normative esistenti, supportando così i tecnici e i funzionari pubblici nel raggiungimento degli  obiettivi di pianificazione,  superando situazioni di incertezza e stallo che ne rallentano l’azione,  e dall’altro di fornire quadro normativo organico adeguato a guidare gli amministratori verso il raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Agenda ONU 2030 che, oltre a richiedere nuovi format edilizi, impattano profondamente anche sull’andamento del mercato delle costruzioni.    

Articolo di Salvatore Di Bacco

--> Approfondiremo questi temi durante il webinar del 13 febbraio 2024 dedicato alla riforma del testo unico delle costruzioni 

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Relatore: Salvatore Di Bacco 

Comitato scientifico nazionale Unitel, Unione Nazionale Tecnici Enti Locali
Responsabile dell’Area Edilizia e Urbanistica del Comune di Raiano (AQ)


 

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