Ordinanza demolizione opera abusiva su suolo demaniale eseguita in assenza di alcun titolo in epoca antecedente al 1948

In linea generale, quando si è dinanzi ad un abuso su suolo demaniale, la competenza è in capo al Comune: tale principio si evince sia dall’art. 35 citato sia dall’art. 27 che riserva al Comune un potere generale di vigilanza in materia edilizia ed è stato affermato anche dalla giurisprudenza con riferimento agli abusi commessi sul demanio marittimo (cfr. Consiglio di Stato, sez. VII, sent. n. 9960/2022).

Un eventuale intervento a tutela del suolo demaniale da parte dell’amministrazione pubblica proprietaria dell’area avrà sempre natura concorrente rispetto all’attività di repressione degli abusi posta in essere dal Comune.

Nel caso specifico del quesito, in ogni caso, è necessario indagare meglio la natura dell’intervento realizzato, allo scopo di avere certezza che lo stesso sia da considerare abusivo: in generale, infatti, un intervento edilizio è abusivo se non è rispettoso delle norme esistenti al momento della sua realizzazione.

È necessario, quindi, capire se l’intervento non richiedeva titolo alcuno (circostanza che, in teoria, farebbe venire meno l’abusività) o se, invece (ipotesi più probabile, considerata la natura di area demaniale), richiedeva comunque un titolo abilitativo (sotto diverse forme: autorizzazione, nulla osta, assenso, o altro) da rilasciare da parte di soggetti terzi rispetto al Comune (nel caso specifico, ad esempio, da parte della P.A. proprietaria dell’area): in questo secondo caso, l’abusività dell’intervento sarebbe confermata.

25 gennaio 2024           Mario Petrulli

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