Esenzione dal pagamento delle luci votive

L’illuminazione votiva, contrariamente al passato, non rientra più tra i servizi a domanda individuale di cui al decreto del Ministro dell’Interno 31 dicembre 1983 in applicazione dell’articolo 6, comma 3, del d.l. 55/1983 convertito con modificazioni dalla l. 131/1983 e, per tale ragione, l’Ente non è più tenuto ad individuare il costo complessivo del servizio, includendovi sia i costi diretti pagati per l’erogazione degli stessi, sia i costi indiretti rappresentati dalle spese per il personale adibito al servizio e dalle spese per manutenzioni ordinarie, né a definire la misura percentuale da finanziare mediante tariffe o contribuzioni.

Con la conseguenza di non rientrare, per gli enti locali strutturalmente deficitari, nei limiti stabiliti dall’articolo 243 del d.lgs. 267/2000.

Rimane, quindi, nella piena discrezionalità dell’ente la scelta politico-amministrativa dell’Ente la presa in carico del servizio dell’illuminazione votiva comunale senza contribuzione da parte dalla collettività amministrata, al fine di soddisfare una particolare esigenza della propria comunità, in funzione di un’utilità non solo valutabile in termini economici ma anche nell’ottica di promozione storico culturale e di sviluppo sociale.

12 gennaio 2024           Paolo Dolci

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