Violazione del codice della strada

Merito civile - Giudice di Pace di Fermo - Sentenza 19 febbraio 2018, n. 424

Servizi Comunali Sanzioni
di Ferrara Dario
26 Febbraio 2018

MASSIMA

Deve essere annullato il verbale di infrazione al codice della strada per eccesso di velocità laddove il sistema di rilevamento utilizzato per fotografare il veicolo condotto dal trasgressore è omologato e autorizzato dall’ente proprietario dell’infrastruttura per misurare le velocità media e non quella istantanea del mezzo, dovendosi inoltre rilevare che dalla segnaletica verticale l’aggettivo “media” risulta cancellato, mentre l’obbligo di avvisare i conducenti dei mezzi della presenza di strumenti di rilevamento della velocità rientra nell’obbligo di civile trasparenza che grava sulla pubblica amministrazione.

 

ARTICOLO

Addio multe e taglio punti-patente se il tutor è usato come velox per sanzionare gli automobilisti

Verbali annullati perché lo strumento che fotografa il veicolo è omologato e autorizzato per misurare la velocità media e non istantanea. Inutile il cambio di segnaletica: serve «trasparenza»

 

Verbali annullati. Addio alle multe e al taglio dei punti sulla patente perché a fotografare l’auto che procede oltre i limiti è uno strumento autorizzato e omologato per misurare la velocità media dei veicoli e non quella istantanea: si tratta insomma di un tutor e non di un autovelox. E alla Provincia non basta far scomparire l’aggettiva “media” dalla segnaletica verticale su strada per rendere legittimo l’accertamento: fin dai tempi della circolare Maroni è stabilito che gli strumenti di rilevamento della velocità devono essere utilizzati con la «massima trasparenza». È quanto emerge dalla sentenza 424/18, pubblicata dalla sezione civile del giudice di pace di Fermo (magistrato onorario Giuseppe Fedeli).

 

Obiettivo sicurezza

Evita tre multe e la decurtazione di sei punti l’automobilista difeso dall’avvocato Andrea Agostini. L’errore sta nel sistema di rilevazione utilizzato per immortalare l’auto che procede sopra i limiti: è il Celeritas Evo, a quanto emerge dagli atti, che serve a misurare la velocità del veicolo fra due punti fisici - l’ingresso e l’uscita dalla Provinciale - e non l’andatura in un punto solo. Inutile per l’amministrazione tentare di «far quadrare il bilancio» cambiando il cartello, su cui ora c’è scritto soltanto «rilevazione della velocità» (e dunque non più “media”). Secondo la giurisprudenza di legittimità, infatti, l’ente deve avere come obiettivo la sicurezza stradale quando avvisa i conducenti dei veicoli che nel tratto di competenza sono attivi strumenti che registrano l’andatura dei mezzi: il tutto rientra nell’«obbligo di civile trasparenza che grava sull’amministrazione». È d’altronde il rito del lavoro recepito nella semplificazione introdotta dal decreto legislativo 150/11 a imporre al giudice di discostarsi da interpretazioni che possono ledere il diritto di difesa della parte. Alla Provincia non resta che pagare le spese di lite.

 

Dario Ferrara

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