Ordinanza di riconoscimento della cittadinanza jure sanguinis in cui non è riportato il cognome dell’avo

L’ordinanza ai sensi dell’articolo 702-bis del cpc del Tribunale Ordinario di Roma di riconoscimento della cittadinanza iure sanguinis, accompagnata da attestazione di passaggio in giudicato da parte della cancelleria dello stesso tribunale, deve essere eseguita dall’ufficiale dello stato civile individuato nell’ordinanza stessa.

Mentre riguardo alle persone indicate con il nome e cognome comunque si ritiene che in presenza di corrispondenza con i relativi atti di stato civile si debba procedere alla trascrizione nei registri dello stato civile, la persona indicata con il solo cognome non consente invece di procedere alla trascrizione, considerando che nel nostro ordinamento le persone debbono essere identificate almeno con il nome o cognome e, in mancanza di uno di tali dati, non è possibile procedere alla identificazione della persona.

Pertanto si dovrà comunicare all’avvocato che per la persona riconosciuta con il solo cognome non sussistono elementi sufficienti per procedere alla trascrizione degli atti di stato civile nei registri né per rilasciare documentazione in quanto, per il nostro ordinamento, il solo cognome non è sufficiente per identificare correttamente una persona: in altre parole, nei confronti di quella persona, non è possibile procedere ad a dare seguito ed applicare correttamente l’ordinanza, in quanto per il nostro ordinamento non è possibile identificare correttamente quella persona che è indicata nell’ordinanza. Si tratta, in realtà, di uno dei rari casi in cui l’ufficiale di stato civile non può applicare le disposizioni dell’autorità giudiziaria semplicemente perché non ha elementi sufficienti per identificare correttamente la persona oggetto del provvedimento del giudice.

21 Dicembre 2023 Dr. Andrea Dallatomasina

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