Emendamenti dei consiglieri di minoranza alle proposte di variazione al bilancio di previsione
Risposta del Dott. Ennio Braccioni
Cittadina italiana nata in ex Jugoslavia
QuesitiDOMANDA
Una signora (cittadina italiana) chiede una variazione del luogo di nascita (da “Sabac, Jugoslavia” a “Sabac, Serbia”) in quanto sostiene che oggi la Jugoslavia non esiste più e che il comune di nascita si trova ora in Serbia.
RISPOSTA
Vi sono due questioni da considerare:
1) se la richiesta della signora possa essere accolta: una variazione geo-politica che interessa lo Stato di nascita comporta anche un aggiornamento del luogo di nascita? Tra l’altro, nel caso di specie, la signora ha acquisito la cittadinanza italiana, ma non è pervenuto l’atto di nascita.
2) in caso di risposta affermativa alla questione sub 1), come si procede? bisogna acquisire documentazione presso il Consolato o l’ambasciata di riferimento?
Il Ministero dell’Interno, per tutto ciò che è o è stato Italia, ha emanato delle precise direttive per cui va usato il nome del comune al momento dell’evento. Per cui l’ISTAT ha codificato anche i comuni delle ex provincie italiane di Fiume e Pola in quella che oggi è la Croazia e ieri era Yugoslavia.
Analogamente è stato chiesto più volte al Ministero degli esteri di dare indicazioni “vincolanti” per i luoghi che non sono mai stati italiani, ma che hanno cambiato nome o stato. Il Ministero degli esteri ha sempre denegato l’invito ad esprimersi perché la questione del riconoscimento di una denominazione o di uno stato determina sottili equilibri di geopolitica, che ovviamente non hanno nulla a che fare con i servizi demografici.
Dunque non esiste un principio generale per i luoghi “stranieri” come quello esposto, applicabile ai luoghi che già furono italiani e bisognerà applicare un principio “certificativo”, nel senso che si procederà all’aggiornamento dei luoghi di evento, solo sulla base di documentazione emessa dallo stato civile del luogo, tradotta e legalizzata dalla nostra rappresentanza diplomatica o consolare nel paese di provenienza.
Per il caso esposto, visto che siamo in presenza di una cittadina italiana e vista anche la mancanza di un atto di nascita trascritto, la questione è semplicissima: la signora produca un atto di nascita, tradotto e apostillato, da chi oggi può certificare la sua nascita in quel paese (probabilmente l’attuale ufficio di stato civile). Si trascriva detto atto di nascita, con l’indicazione del luogo e stato di nascita, si annoti la cittadinanza e si aggiorni l’anagrafe. Questa è la strada maestra.
Qualora sia complicato avere certificazione del paese di origine (si pensi alla situazione del Kossovo o alla situazione della Siria) ci si potrà mettere in contatto con le nostre autorità consolari che potranno emettere un documento a norma dell’art. 20 dell’OSC:
D.P.R. 3-11-2000 n. 396 - Regolamento per la revisione e la semplificazione dell'ordinamento dello stato civile, a norma dell'articolo 2, comma 12, della L. 15 maggio 1997, n. 127. - Art. 20. Certificazione sostitutiva.
1. L'autorità diplomatica o consolare che non è in grado di ottenere dalle autorità locali copie degli atti di stato civile formati all'estero, che devono essere trascritti in Italia, può rilasciare, ai sensi dell'articolo 49 del decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n. 200, dopo avere effettuato gli accertamenti del caso, una certificazione sostitutiva della documentazione non potuta acquisire che verrà trascritta presso i comuni italiani.
Questa però è una eventualità che nulla ha a che fare con la Serbia.
DOMANDA A CHIARIMENTO
Dal momento che il cambio di Stato comporta la modifica del codice fiscale, si chiede come elaborare la comunicazione ad INA SAIA per evitare che la stessa venga respinta per difformità del nuovo codice fiscale con quello precedente registrato all’Agenzia delle Entrate.
RISPOSTA A CHIARIMENTO
Come tutti i comuni dovrebbe avere l’applicativo “punto fisco” con cui collegarsi all’Agenzia delle entrate e cambiare il Codice fiscale direttamente senza alcun intervento della signora.
Ottenuto il nuovo codice fiscale andrà nel pannello dell’INA e procederà alla modifica manualmente.
Nel caso in cui non avesse il pannello di comunicazione con il Ministero delle finanze, mandi l’interessato presso lo sportello più vicino ad eseguire materialmente la modifica (le dia una copia dell’atto di nascita trascritto o un semplice estratto).
Tenga infine presente che il cambio del codice fiscale, ormai da diversi anni, viene tracciato, per cui sarà sempre possibile recuperare le posizioni, presso l’amministrazione finanziaria, del vecchio codice.
Dr. Agostino Pasquini 22/02/2018
Risposta del Dott. Ennio Braccioni
Risposta della Dott.ssa Grazia Benini
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