Bilancio di previsione finanziario 2024/2026 e indennità da corrispondere agli amministratori per il 2024

Risposta del Dott. Matteo Barbero

Quesiti
di Barbero Matteo
29 Novembre 2023

A seguito del D.M. del 25 luglio 2023 gli enti locali si troveranno ad approvare il bilancio di previsione finanziario 2024/2026 entro il 31.12.2023 e, conseguentemente, a breve dovranno determinare le indennità da corrispondere agli amministratori per il 2024.

Si chiede di sapere se la disposizione che si riporta “Fino al 31 dicembre 2023, le risorse ripartite ai sensi dell’articolo 1, commi 586 e 587, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, sono riconosciute ai comuni beneficiari anche nel caso in cui gli stessi abbiano adottato specifiche deliberazioni di rinuncia, parziale o totale, alla misura massima dell’indennità di funzione prevista dalla normativa al tempo vigente, a condizione che le predette risorse siano state utilizzate per tali finalità” sia ancora vigente.

In tal caso si chiede conferma del fatto che gli enti che hanno optato per la rinuncia parziale alla misura massima delle indennità di funzione, non possano utilizzare per il 2024 il contributo previsto dall’articolo 1, commi 586 e 587, della legge 30 dicembre 2021, n. 234 portandolo in aumento alla minore indennità percepita.

Risposta

Con l'articolo 1, comma 20-ter, del Dl 198/2022 si è stabilito che: «fino al 31 dicembre 2023, le risorse ripartite ai sensi dell'articolo 1, commi 586 e 587, della legge 30 dicembre 2021, n.234, sono riconosciute ai comuni beneficiari anche nel caso in cui gli stessi abbiano adottato specifiche deliberazioni di rinuncia, parziale o totale, alla misura massima dell'indennità di funzione prevista dalla normativa al tempo vigente, a condizione che le predette risorse siano state utilizzate per tali finalità». A seguito di tale norma e dei chiarimenti forniti dal ministero dell'Interno, per il 2023 solo gli enti che non hanno effettivamente utilizzato, in tutto o in parte, le risorse assegnate, dovranno procedere alla restituzione. Rientrano in tale fattispecie gli enti che non hanno corrisposto, in caso di rinuncia, alcuna indennità ai propri amministratori, così come i comuni che hanno riconosciuto indennità ridotte al 50% agli amministratori lavoratori dipendenti non in aspettativa. Dal 2024, tale norma cesserà di avere efficacia, per cui in caso di rinuncia, totale o parziale, alla misura massima dell'indennità di funzione il contributo dovrà essere restituito.

28 novembre 2023        Matteo Barbero

 

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