Atto di morte, sotto forma di certificato, proveniente dagli Stati Uniti d’America: senza apostille non è possibile la trascrizione nei registri dello stato civile

Quando pervengono dalle Autorità diplomatiche all’estero o dai cittadini atti da trascrivere nei registri dello stato civile, l’ufficiale dello stato civile verifica, come previsto dall’articolo 17 del dPR 3 novembre 2000, n. 396, la competenza alla registrazione dell’atto e quindi la sua regolarità formale.

Verifica, inoltre, come previsto dall’articolo 33 del dPR 28 dicembre 2000, n. 445, che sia apposta la prescritta legalizzazione da parte del Consolato Italiano, a meno che con il Paese straniero che rilascia l’atto esista una convenzione che prevede l’esenzione da qualsiasi formalità.

Con alcuni Paesi (come nel caso degli Stati Uniti d’America) è inoltre vigente la Convenzione dell’Aja del 5 Ottobre 1961 che ha stabilito la sostituzione della legalizzazione con l’apostille che attesta la veridicità della firma e la qualità in cui ha agito il funzionario che sottoscrive l’atto

L’apostille può essere redatta in lingua francese oppure nella lingua ufficiale dell’autorità che la rilascia.

Nel caso descritto il documento formato negli Stati Uniti, anche se la traduzione è stata vidimata dal Consolato d’Italia in Miami, non riporta il timbro apostille e pertanto non è possibile procedere alla sua trascrizione nei registri dello stato civile.

Pertanto si consiglia di scrivere al consolato informando che non si procederà alla trascrizione in quanto l’atto originale statunitense è privo del timbro apostille.

Quando l’atto ritornerà completo con il timbro apostille l’ufficiale dello stato civile provvederà alla trascrizione per intero del documento indicando il pubblico ufficiale da cui gli è stato trasmesso e riportando fedelmente i dati contenuti anche in presenza di eventuali errori od omissioni.

07-08-2023 Dr. Andrea Dallatomasina

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