Risposta del Dott. Massimo Monteverdi
QuesitiIn riferimento ad un 730 precompilato, inerente un rimborso di 4.400 euro, tenuto conto che non è stato effettuato il diniego, si chiede se è possibile per l'Ente rimborsare fino al limite di € 4000, come da legge e successivamente riportare la differenza nella CU come credito non rimborsato.
L’art. 5, c. 3-bis, D.Lgs. 21 novembre 2014, n. 175 dispone:
“3-bis. Nel caso di presentazione della dichiarazione direttamente ovvero tramite il sostituto d'imposta che presta l'assistenza fiscale, con modifiche rispetto alla dichiarazione precompilata che incidono sulla determinazione del reddito o dell'imposta e che presentano elementi di incoerenza rispetto ai criteri pubblicati con provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate ovvero determinano un rimborso di importo superiore a 4.000 euro, l'Agenzia delle entrate può effettuare controlli preventivi, in via automatizzata o mediante verifica della documentazione giustificativa, entro quattro mesi dal termine previsto per la trasmissione della dichiarazione, ovvero dalla data della trasmissione, se questa è successiva a detto termine. Il rimborso che risulta spettante al termine delle operazioni di controllo preventivo è erogato dall'Agenzia delle entrate non oltre il sesto mese successivo al termine previsto per la trasmissione della dichiarazione, ovvero dalla data della trasmissione, se questa è successiva a detto termine. Restano fermi i controlli previsti in materia di imposte sui redditi.”
Dunque, spetta esclusivamente all’Agenzia delle Entrate fare una preventiva verifica dell’effettiva spettanza del credito superiore a 4.000 euro.
Al termine di tali controlli, i quali avvengono in via automatizzata e/o con verifica della documentazione giustificativa, sarà la stessa Agenzia delle Entrate a erogare quanto spetta al contribuente.
Il sostituto d’imposta non deve perciò operare alcun rimborso: il dipendente riceverà le necessarie comunicazioni direttamente dall’Agenzia.
2 agosto 2023 Massimo Monteverdi
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